Sono gli  USA ad aver registrato il maggior numero di fenomeni catastrofici naturali nel 2012, legati ad eventi collegati al meteo.
Secondo Munich Re nel 2012 le catastrofi naturali hanno provocato 160 mld di dollari di danni nel mondo, di cui 65 mld assicurati.

Di questi il 67% dei danni totali e il 90% di quelli assicurati sono attribuibili agli USA. Il fenomeno peggiore è stato l’uragano Sandy, che ha causato circa 25 mld di dollari di danni assicurati e 500 mld di danni globali.

Dopo Sandy, è sempre un evento nordamericano il peggior disastro naturale dell’anno scorso: la siccità nel Midwest degli Stati Unità, nella cosiddetta Cintura del Grano (Corn Belt).

Fino a novembre per gli USA è stato l’anno più caldo dal 1895. La siccità ha causato circa 20 mld di dollari di danni (contro una media di circa 9 mld negli ultimi dieci anni), di cui circa 15-17 mld coperti dal programma pubblico-privato multi-peril crop insurance.

Anche i tornado hanno causato significanti danni negli USA: circa 5 mld, di cui il 50% assicurato.

Il sisma che ha colpito l’Emilia Romagna lo scorso maggio ha rappresentato il disastro naturale di maggior rilevanza in Europa per il comparto assicurativo generando danni complessivi per 16 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi per le compagnie.
Torsten Jeworrek, membro del board della compagnia tedesca ha detto: “Gli ingenti danni causati dalle catastrofi naturali collegate al meteo negli USA ha dimostrato che occorrono maggiori sforzi per la prevenzione dei danni. Deve essere certo possibile proteggere meglio conurbazioni come New York dagli effetti di tali uragani. Si tratta di investimenti che avrebbero un senso economico e gli assicuratori possono riflettere la minore esposizione nelle tariffe”.

In ogni caso il 2012 non ha registrato i danni record del 2011, quando i danni globali erano stati pari a 400 mld di dollari e quelli assicurati pari a ben 119 mld. Un confronto di lungo periodo mostra come il 2012 sia stato un anno leggermente al di sopra della media degli ultimi dieci anni per i danni assicurati e leggermente al di sotto della media per i danni globali.

Circa 9500 persone hanno perso la vita a causa di questi eventi, contro una media di 106.000 degli ultimi dieci anni.