Il 23% delle richieste di finanziamento per acquisto della prima casa compilate negli ultimi sei mesi arriva da cittadini di età inferiore a 30 anni.
E’ quanto risulta da un’analisi effettuata da Mutui.it, dalla quale si apprende inoltre che le condizioni economiche dei richiedenti e la precarietà lavorativa in cui si trovano rendono difficile ottenere il finanziamento. Nel arco di tempo preso in considerazione (luglio 2012- gennaio 2013) i mutui erogati con un primo intestatario di età inferiore a 30 anni rappresentano solo il 16% del totale.
“Il fatto che ben il 23% delle domande di mutuo prima casa sia compilato da persone di età compresa tra 18 e 30 anni”, spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui dell’azienda, “testimonia come, nonostante la crisi, permanga la voglia di indipendenza dei giovani italiani, ma che questi paghino più di altri gli effetti della contrazione del credito. Quando le banche devono scegliere a chi offrire un finanziamento non guardano unicamente alla solidità professionale ed economica, ma anche alla storia creditizia che ai giovani, per forza di cose, manca”.
Analizzando il dettaglio dei mutui erogati, poi, si scopre che chi e’ riuscito nell’ardua impresa e’ stato “aiutato”: i mutui mono-firma rappresentano solo il 5,7% del totale; quelli ottenuti da una coppia di giovani sono il 4,8%, per raggiungere il 16% del totale bisogna considerare i finanziamenti in cui vi e’ un garante o cointestatario adulto, quasi sempre un genitore: questi rappresentano quasi il 6% dei mutui stipulati nel periodo preso in esame.

 Passando in esame il campione di oltre diecimila domande di mutuo arrivate da luglio ad oggi, si nota come la richiesta tipo fatta dai giovani aspiranti mutuatari sia di valore inferiore rispetto alla media dei finanziamenti richiesti in Italia  per l’acquisto della prima casa, ma miri a coprire una percentuale maggiore del costo da sostenere (70% del valore dell’immobile  rispetto al 60% registrato a livello complessivo). Quanto all’importo del finanziamento, chi ha meno di 30 anni oggi vuole  ottenere dalla banca 122.000 euro (erano 150.000 euro a settembre 2011), segno di una buona consapevolezza della crisi di  liquidità degli istituti. Il tasso preferito, in media con le richieste over 30, è quello variabile (49%), mentre il tasso

 fisso raccoglie solo il 34% delle domande di mutuo.

Guardando le differenze che emergono a livello regionale va detto che le regioni più “giovani” sono quelle in cui sognare casa è un po’ più semplice: prezzi medi degli immobili più bassi o maggiori opportunità di ottenere un lavoro ben retribuito, spingono gli under 30 di Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Veneto a provare a comprar casa con più convinzione dei loro coetanei che vivono nelle altre regioni italiane. Di contro, gli alti costi degli immobili scoraggiano i giovani cittadini di Lombardia, Liguria e Lazio.
Se età del mutuatario e durata media del finanziamento richiesto sono uguali in tutta Italia, a cambiare sono gli importi. Le regioni da cui provengono le domande più ingenti sono: Trentino Alto Adige (148.000 euro), Valle d’Aosta (142.000 euro), Lazio (137.000 euro) e Emilia Romagna (135.000 euro).
“I motivi dei rifiuti da parte delle banche”, continua Bacca, “sono sempre gli stessi: la mancanza di contratti di lavoro stabili, l’assenza di un garante o un cointestatario valido e l’indisponibilità’ di un profilo creditizio affidabile. La conseguenza peggiore di questo stallo e’ aver privato un’intera generazione di quel ‘risparmio forzoso’ che e’ il mutuo, da sempre un punto di forza delle famiglie italiane”.