di Anna Messia

Capita, a volte, di ritrovarseli tra i parenti i critici più severi. E guardando la lunga lista di commenti pubblicati ieri dagli analisti all’indomani dell’Investor Day londinese delleGenerali, emerge che a fare le pulci al Leone è stata più di tutti Mediobanca, suo principale azionista.

Ovviamente non si tratta dei medesimi uffici, considerano le muraglie cinesi che separano le diverse strutture operative della banca d’affari, ma è un dato di fatto che l’istituto cui fa capo il 13,465% del gruppo triestino è rimasto piuttosto freddo davanti al piano presentato dal nuovo amministratore Mario Greco. Qualche giudizio positivo non è mancato: «Crediamo che il nuovo management di Generali stia affrontando tutte le cose giuste che abbiamo sottolineato in precedenza, compresa la rifocalizzazione sul core business e la semplificazione delle attività italiane», hanno detto gli analisti ricordando che la compagnia ha identificato l’Europa centrale e dell’Est e la Cina come le aree chiave per superare i competitor nel mondo.
 

Gli esperti hanno anche apprezzato gli interventi sulla leva finanziaria, principale preoccupazione per il futuro. Tuttavia, gli obiettivi indicati non hanno sorpreso Mediobanca, che già stimava un risultato operativo di 5,2 miliardi di euro, anche un po’ più alto dei 5 miliardi di target indicato nel piano e un Roe del 13%, (in linea con l’obiettivo di Generali, viste le previsioni di un utile netto di 2,9 miliardi al 2015). Anche il pay out ratio del 40%, in linea con le previsioni precedenti, corrisponde alle attese. L’unico target che un po’ si discosta dalle stime di Piazzetta Cuccia è quello di un free cash flow pari a 2 miliardi di euro prima dei dividendi rispetto agli 1,7 miliardi stimati dalla banca. Dopo il pagamento dei dividendi, gli esperti calcolano un free cash flow netto di circa 800 milioni di euro, mentre Generali ha come obiettivo un miliardo. Di conseguenza Mediobanca ha deciso di non rivedere le stime, e ora prevede anzi un assestamento del titolo. «Crediamo che le aspettative degli investitori siano state superiori agli obiettivi descritti. Per le ragioni indicate, e dato che il titolo tratta a premio rispetto al settore», hanno scritto da Mediobanca, «ci aspettiamo che un po’ di prese di profitto si materializzino nel prossimo futuro. Confermiamo il nostro rating neutral e il target price a 14,8 euro suGenerali». Più ottimisti gli esperti di Société Générale, che consigliano l’acquisto del titolo e hanno alzato il prezzo obiettivo da 12,4 a 16 euro, come Kepler (anch’essa a 16 euro). Mentre Intermonte, che pure mantiene una visione positiva, non ha escluso che nel breve la compagnia possa soffrire ancora un po’, e ha limato al ribasso il prezzo obiettivo da 16,3 a 16 euro. Il fatto è che Generali ha già in gran parte fatto meglio dello Stoxx Europe 600 Insurance, sia lo scorso mese (+9% la performance relativa) che negli ultimi tre mesi (+12%), e da giugno, quando è stato annunciato l’arrivo di Greco, il rimbalzo è stato addirittura dell’80%. Ora è il momento dell’assestamento, e dopo il calo del 3,09% di lunedì ieri Generali ha chiuso ancora con un -0,85% a 13,9 euro. C’è poi un’altra curiosità da segnalare. Sarà stata probabilmente un coincidenza, ma giovedì scorso, solo qualche giorno prima che Greco presentasse al mercato i suoi piani, a vendere un altro pacchettino di azioni (poco meno di un milioni pari allo 0,06%) è stato Petr Kellner, per circa 14 milioni di euro. (riproduzione riservata)