di Anna Messia

Qualche legittima richiesta di chiarimento, come documentano le relazioni dei consigli di amministrazione più infuocati, l’hanno sollevata. Ma a ogni pubblica occasione i francesi di Axa non hanno mancato di sottolineare che il loro rapporto d’affari con ilMonte dei Paschi di Siena, anche dopo l’arrivo al vertice del tandem Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, è ottimo.

 

Una relazione nata nel 2007 con l’ingresso del colosso francese nell’azionariato della banca (di cui oggi detiene il 3,72%) e soprattutto con l’avvio delle due joint venture assicurative Axa MpsVita e Axa Mps Danni affidate a Frederic de Courtois, manager proveniente dal gruppo di Parigi con la presidenza di Silvano Andriani.

Relazione che proprio qualche settimana fa, secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, si è fatta ancora più stringente perché i due partner hanno deciso di aumentare il capitale delle due compagnie, specie di quella Vita, la più grande, che ha ottenuto un’iniezione di liquidità di 70 milioni, passando da 499 a 569 milioni. L’operazione è stata dettata dalla volontà di realizzare una gestione prudenziale del bilancio, spiegano fonti vicine al dossier. Perché tecnicamente quei 70 milioni di euro (per metà versati da Axa e per il resto dal Monte Paschi, visto che la jv è paritetica) non sono nuove risorse, ma provengono da riserve di utili accumulati negli anni passati che non erano stati distribuiti. Ora però, anche alla luce della volatilità dei mercati dell’ultimo anno e mezzo, i due partner hanno deciso di rinunciarci definitivamente e di utilizzarli per incrementare la stabilità del bilancio compagnia. Tecnicamente attraverso una doppia operazione. Prima è stato staccato il dividendo e contestualmente i due soci lo hanno messo a disposizione per aumentare il capitale di Axa Mps Vita, anche a sostegno della crescita di raccolta che la compagnia avrebbe realizzato nel 2012. E un’operazione simile è stata fatta per Axa Mps Danni che ha aumentato il capitale da 25 a 39 milioni.

Nel 2011 la joint venture aveva chiuso con premi in calo (3,5 miliardi la raccolta Vita e 115 milioni il Danni), come il resto del mercato, ma con un utile di 106,8 milioni, dei quali 7,5 milioni erano stati distribuiti agli azionisti. E per il 2012 era atteso il grande salto, con l’ingresso nella fase due della bancassicurazione con Axa Mps che puntava a raggiungere una posizione di leadership nel mercato della previdenza dell’Rc Auto allo sportello. Piani di crescita in buona parte realizzati. Ora per sostenerli è arrivato anche il rafforzamento patrimoniale. (riproduzione riservata)