Il Brasile continua a essere una delle mete preferite dalle multinazionali. Infatti, almeno il 21% delle imprese globali ha in programma di investire nei prossimi dodici mesi in differenti aree dell’economia brasiliana. Secondo l’International Business Report (IBR) 2012, divulgato dalla società di consulenza (Grant Thornton) i più interessati ad ampliare la presenza nel paese sudamericano sono gli spagnoli, gli americani e gli argentini.

Va detto che il Brasile è diventato un importante polo attrattivo anche grazie alle opere infrastrutturali previste per i Mondiali di calcio del 2014 e dei Giochi olimpici del 2016.

Secondo la relazione, il 34% delle imprese delle principali economie emergenti (Brasile, Cina, India, Russia e Messico) si mostra ottimista in relazione agli affari nei prossimi 12 mesi, mentre nei paesi definiti “maturi” (Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), appena il 3% dimostra la stessa fiducia.

Nei paesi emergenti, il 79% delle imprese spera di fatturare di più nei prossimi 12 mesi e il 68% che anche i profitti siano maggiori. Questi numeri sono ben più modesti presso gli imprenditori ”maturi”, con il 35% e 19% rispettivamente.

Questo atteggiamento aiuta a spiegare perché, nella lista dei 10 paesi più ottimisti, secondo la relazione della Grant Thornton, otto siano emergenti, tra cui il Perù (il 91% delle imprese crede in risultati migliori nel prossimo periodo), Cile e Messico (il 78% in entrambi i paesi), in India (68%) e in Brasile (66%).

Insieme alla relazione, l’impresa di consulenza ha reso noto l’Indice delle Opportunità nei mercati emergenti, secondo il potenziale di attrazione degli investimenti. Il ranking prende in considerazione elementi come la dimensione dell’economia, la popolazione, la ricchezza, l’integrazione nel commercio globale, le prospettive di crescita e livelli di sviluppo. Nell’Indice, la Cina rimane al primo posto, grazie ai tassi di crescita e al grande mercato interno. L’India, che appare al secondo posto, beneficia di proiezioni di forte crescita nel medio periodo oltre ad avere, come la Cina, una grande popolazione, potenziale mercato per il futuro. La Russia appare in terza posizione, mettendosi in evidenza per l’elevato Pil pro-capite e per le esportazioni, principalmente commodities. Il Brasile ha scalato una posizione dal relazione all’indice del 2010, superando il Messico e assumendo la quarta posizione, grazie alla forte crescita del Pil registrata nel 2010 e nel 2011. Turchia e Indonesia completano la relazione dei primi sette, che, secondo la ricerca, dovranno rispondere per il 45% della crescita globale nei prossimi 5 anni.