Di Sara Cappellaro

Il 12 gennaio è stata presentata alla Camera un’interrogazione che solleva il problema degli agenti cosiddetti silenti iscritti a Enasarco che a fronte di un cambio di lavoro non possono totalizzare, né richiedere, salvo rari casi, la liquidazione dei contributi versati, neanche in parte o pro rata. L’interrogazione avanzata dall’Onorevole Settimo Nizzi, già componente della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale e Segretario della Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, ha evidenziato l’iniquità del trattamento riservato, secondo i dati di Anasf, a più di 50mila persone.

I «silenti Enasarco» sono tutti quegli agenti che non hanno raggiunto vent’anni di contribuzione e quindi non hanno diritto al rimborso dei soldi versati. Oltre al danno si aggiunge per loro la beffa; infatti, a differenza degli altri lavoratori, agli iscritti ad Enasarco è preclusa la possibilità di totalizzare i periodi contributivi, ossia coprire periodi di contribuzione non coincidenti, e di richiedere – salvo rari casi – la liquidazione dei contributi versati, neanche in parte o pro rata in quanto, come ribadito dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali con la direttiva del 2 marzo 2006, per gli agenti di commercio la totalizzazione non trova applicazione. Enasarco è l’unico ente nell’ordinamento pensionistico italiano con copertura contributiva integrativa «obbligatoria» che diventa doppia per chi, come i promotori finanziari, è iscritto anche all’Inps. Oltre al danno quindi la beffa, perché trattandosi di previdenza integrativa, è per legge facoltativa. Con il nuovo regolamento Enasarco poi il problema non viene superato, perché le novità introdotte non pongono rimedio alle posizioni antecedenti il 2012. I numerosi tentativi di Anasf di segnalare più in generale l’iniquità della doppia contribuzione Inps – Enasarco non hanno purtroppo avuto seguito – fra i più recenti si segnalano le due audizioni davanti a Senato e Camera nel febbraio 2009 – e tantomeno l’auspicio alla risoluzione del problema della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza nella seduta del 27 gennaio 2010. Se ad oggi quindi non si ha riscontro di alcuna iniziativa in tal senso, le dichiarazioni del ministro Fornero, la quale in più di un’occasione, anche prima dell’insediamento al governo, ha richiamato l’esigenza di un’applicazione universale del sistema della totalizzazione contributiva, aprono uno spiraglio di risoluzione e l’interrogazione dell’onorevole Nizzi sembra più che mai tempestiva.

«Riscontriamo con interesse l’iniziativa dell’Onorevole Nizzi che porta all’attenzione del Ministro del Lavoro Elsa Fornero l’annosa questione dei silenti in Enasarco», ha commentato Maurizio Bufi, presidente Anasf, «e auspichiamo una soluzione a questa grave disparità di trattamento che coinvolge anche molti promotori finanziari che, non potendo ricongiungere diversi periodi lavorativi, sono gravemente penalizzati. L’Anasf, rinnovando il proprio impegno sul delicato tema della doppia contribuzione obbligatoria, segue con attenzione quanto su questo versante il ministro Fornero potrà fare, confidando in una sua azione a sostegno delle nostre motivate aspettative di definitiva ed equa soluzione della questione».