Sono stati registrati dei piccoli aumenti dei premi al momento del rinnovo dei contratti riassicurativi lo scorso 1° gennaio, ma si tratta di rialzi a macchia di leopardo, differenziati geograficamente, per linea di business e perdite riportate.

Nonostante la capacità del settore riassicurativo rimanga alta, le perdite dovute a catastrofi naturali del 2011, che hanno raggiunto il record di 105 mld di dollari (82 mld di euro), hanno fatto sì che gli acquirenti di polizze riassicurative che hanno subito perdite o localizzati in zone geografiche esposte a rischi naturali risentissero di alcuni aumenti.

In particolare negli Stati Uniti i rialzi dei prezzi hanno risentito delle revisioni apportate ai modelli predittivi, ma distinguendosi per area geografica e per perdite subite.

“I riassicuratori stanno imparando a differenziare le proprie tariffe su base individuale, secondo l’esposizione al rischio e l’esperienza assicurativa di ciascun cliente”, ha detto Bryon Erhart, direttore di Aon Benfield Analytics. Anche se Aon Benfield non rende noti gli aumenti delle tariffe, Erhart ha affermato che i rinnovi contrattuali al 1° gennaio 2012 si svolti senza grossi scossoni.

Lo stesso vale per Swiss Re, che ha commentato per bocca di Kurt Karl, responsabile economista della compagnia: “L’alto numero e la severità delle catastrofi naturali verificatesi nel 2011 ha comportato un aumento dei premi”.

“Dopo un anno di catastrofi naturali, anche in zone generalmente non colpite da tali fenomeni, i riassicuratori hanno reagito come si poteva facilmente prevedere: differenziando le politiche tariffaria per cliente e su base territoriale”, ha detto James Vickers, direttore di Willis Re International & Specialty, la divisione riassicurativa della holding Willis Group.

Lo conferma anche Ross Howard, chief operating officer della divisione europea di Towers Watson, che aggiunge quanto abbiano pesato, sulle politiche commerciali dei rinnovi contrattuali, le revisioni dei software predittivi, come la versione 11 del modello di analisi degli uragani negli Stati Uniti messo a punto l’anno scorso da Risk Management Solutions.

In uno studio condotto da Willis Re, si parla di rialzi compresi fra il 2,5% e 10% per il settore property statunitense non affetto da perdite nel 2011, mentre di aumenti del 2-5% per i programmi regionali. Nella sua analisi dei rinnovi contrattuali, il broker newyorkese Holborn Corp. ha parlato invece di aumenti compresi fra il 10% e il 50% per le linee property della zona costiera, più esposta ai rischi naturali, che hanno recentemente subito delle perdite, e di rialzi del 5-12,5% per quegli assicuratori che non hanno subito perdite.

La situazione è più stabile in Europa, dove i rinnovi contrattuali si sono svolti in un mercato relativamente piatto. “È stato un anno piuttosto statico e ci aspettiamo che il trend continui”, ha detto Howard di Towers Watson, “nonostante alcuni grandi assicuratori e riassicuratori europei siano esposti alla crisi del debito sovrano che attualmente sta colpendo il continente”.

La capacità del mercato riassicurativo europeo rimane buona, si legge nel rapporto di Willis, essendo molto differenziata sul territorio. Si sono registrati leggeri aumenti solo in alcune linee di business.

Per quanto riguarda invece il mercato asiatico e australiano, nonostante le notevoli perdite registrate proprio in questa regione (Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Thailandia), bisognerà attendere i rinnovi contrattuali della primavera per capire come si muoverà la riassicurazione in queste zone. 

Calma piatta anche per il mercato casualty, rimasto, secondo gli esperti, relativamente stabile al momento dei rinnovi contrattuali.

Fonte: Business Insurance