Di Anna Messia

Era partita come una bomba destinata ad avere un effetto dirompente per il settore assicurativo: ci sarebbe stato l’obbligo di plurimandato stabilito per legge con uno stravolgimento delle regole che finora hanno caratterizzato il mercato delle polizze in Italia. Ogni agente avrebbe dovuto distribuire obbligatoriamente i prodotti di almeno due compagnie, sia nel ramo danni sia in quello vita. Poi però, man mano che le bozze del decreto liberalizzazioni venivano aggiornate nei giorni scorsi l’effetto deflagrante si ridimensionava. Dall’intero mercato si passava al solo ramo danni. E poi soltanto al comparto Rc Auto. Fino alla bozza circolata ieri, che dalla montagna ha partorito un topolino: a cambiare sarà soltanto il mercato Rc Auto, e l’unico obbligo che avrà l’agente di assicurazione sarà quello di mostrare al cliente le offerte di altre due imprese, oltre la sua. Ma si tratta di un semplice obbligo informativo, che potrà essere rispettato mostrando ai potenziali assicurati i preventivi che circolano su Internet e che già oggi potrebbero essere consultati da chiunque ne avesse voglia. Senza alcun obbligo, a quanto sembra, di offrire effettivamente al cliente i prodotti dei concorrenti. Gli intermediari che distribuiscono Rc Auto «sono tenuti, prima della sottoscrizione del contratto, a informare il cliente in modo corretto, trasparente ed esaustivo sulla tariffa e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno tre diverse compagnie assicurative non appartenenti a medesimi gruppi», si legge nella bozza di decreto, «anche avvalendosi delle informazioni pubblicate dalle imprese di assicurazione sui propri siti internet». Un confronto obbligatorio, perché evitarlo comporterebbe la nullità del contratto (solo a favore del cliente) e il rischio di una multa dell’Isvap per la compagnia a 50mila a 100mila euro, ma che appare poco incisivo perché è difficile infatti immaginare che l’agente mostri al cliente offerte più convenienti della sua.

Più risolutive appaiono invece le altre novità del decreto sempre in materia assicurativa, rimaste praticamente invariate nelle varie bozze. Come gli sconti che le compagnie saranno obbligate a garantire ai clienti che acconsentiranno di montare sulla propria autovettura una sorta di scatola nera, i cui costi di installazione saranno sempre a carico dell’assicurazione. Oppure la repressione delle frodi (le compagnie dovranno per esempio informare l’Isvap delle azioni intraprese) o ancora la modifica del risarcimento diretto che premierà le imprese più efficienti e più attive nel contrasto alle frodi.

E poi ci sono le polizze connesse all’erogazione dei mutui. Una materia su cui il legislatore era già intervenuto e su cui anche l’Isvap ha recentemente regolamentato: le norme contenute nel decreto circolato ieri prevedono che gli intermediari che condizionano l’erogazione del mutuo alla stipula di un’assicurazione sulla vita «sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di differenti gruppi assicurativi». Ma gli interventi per aumentare la concorrenza nel settore Rc Auto potrebbero non essere finiti con le novità del decreto: il Governo, come ha fatto sapere ieri, ha infatti recentemente chiesto informazioni all’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie, per porre rimedio alla situazione di aumento generalizzato registrato dai premi assicurativi Rc auto. Non solo. L’esecutivo ha anche effettuato una segnalazione all’Antitrust per attivare una verifica sull’eventuale esistenza di intese o operazioni restrittive della concorrenza tra le compagnie di assicurazioni, come reso noto ieri dal ministro il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, rispondendo a un question time alla Camera. L’attenzione sul comparto resta quindi alta con l’Ania che ha subito risposto a Passera dichiarando di aver già fornito al ministero tutte le informazioni richieste sull’Rc Auto. (riproduzione riservata)