di Anna Messia

Diventa sempre più intricata la vicenda delle maxi multe Isvap comminate alle compagnie per aver fornito comunicazioni errate o incomplete alla banca dati sinistri tenuta dall’istituto di controllo. Il Tar, cui le assicurazioni si erano rivolte per tentare di bloccare le salatissime sanzioni, aveva deciso di congelare la decisione in attesa di un intervento normativo che risolvesse il problema, ridimensionando l’importo delle ammende previste per questo tipo di infrazioni.

Al momento le multe vanno da un minimo di 500 fino a 5mila euro. In assoluto, si direbbe, sono piuttosto contenute. Il problema, però, è che l’istituto guidato da Giancarlo Giannini, applicando alla lettera le norme attualmente in vigore, ha comminato le multe per ogni singolo dato mancante o errato comunicato alla banca dati. Bastava dimenticarsi un codice fiscale o magari l’indirizzo di un testimone coinvolto nel sinistro e l’infrazione veniva rilevata, insieme alla multa. Così le sanzioni complessive sono lievitate oltre misura, soprattutto per le compagnie leader nel settore Rc Auto, fino a centinaia di milioni, e la banca dati che era nata con l’obiettivo di fornire alle imprese uno strumento per contrastare il fenomeno delle frodi è diventata una fonte di preoccupazione per l’intero settore. Un problema che però il governo sembrava pronto a risolvere, tanto che lo stesso Tar, riunitosi a fine dicembre, aveva deciso di congelare la sentenza rinviando la pratica al 25 gennaio, in attesa di una modifica legislativa. Perché per ridurre le sanzioni, o quanto meno per accorparle onde evitare la moltiplicazione delle multe, bisogna intervenire sul Codice unico delle assicurazioni, la legge di riferimento del settore. Peccato che le settimane sono passate senza che nei provvedimenti in corso di approvazione da parte del governo ci sia traccia di quella norma salva-sanzioni. Non ci sono riferimenti né negli emendamenti presentati al decreto Milleproroghe né tanto meno nel decreto liberalizzazioni e all’appuntamento di mercoledì 25 gennaio manca ormai una manciata di giorni. Anche se non tutto sembra perduto perché la soluzione al nodo maxi-multe, potrebbe arrivare a sorpresa, dal decreto semplificazione, anche questo all’ordine del giorno del consiglio dei ministri che si riunirà oggi. E c’è anche un’ultima spiaggia, ovvero il consiglio dei ministri convocato per domani. Ma gli assicuratori sembrano ormai preparati anche all’ipotesi di dover affrontare l’udienza del Tar senza avere in tasca una nuova norma.

Che cosa succederà se non si troverà una soluzione in queste ore? L’ipotesi più probabile è che al Tribunale amministrativo non resti che decidere nel merito del ricorso, respingendo o accogliendo le richieste delle assicurazioni. E solo in unj secondo tempo, con più calma, arriverà una modifica normativa che consentirà alle imprese di riaprire la questione. Il primo a dover dirimere la questione, nonostante avesse tentato di passare la palla, potrebbe essere quindi ancora una volta il Tribunale amministrativo. (riproduzione riservata)