Riceviamo e pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Vincenzo Cirasola (Coraggio di Cambiare) al  neo eletto presidente SNA Claudio Demozzi.

 Oggetto LETTERA APERTA PER AUGURIO DI BUON LAVORO e DL LIBERALIZZAZIONI

 Caro Claudio,

è mio desiderio, innanzi tutto, come ho già fatto sabato pomeriggio per telefono, esprimerti le più sincere congratulazioni e formulare a Te e ai componenti del nuovo Esecutivo Nazionale, in nome dei numerosi colleghi aderenti al nostro movimento, un grande augurio di buon lavoro.

La tua è stata una vittoria meritata e sono certo, ma sopratutto voglio credere, che il tuo entusiasmo e la tua determinazione, spolverati da altrettanta capacità di ascolto, potranno contribuire al riposizionamento strategico e alla crescita del nostro SNA.

Quella del “Coraggio di Cambiare”, e soprassiedo sulle illazioni girate anche via mail, in modo anonimo, su un nostro ipotetico “patto occulto”, è stata, invece, come ben sai, una scelta di “coerenza” lasciando da parte qualsiasi tipo di “personalismo”. Presentare all’ultimo momento una “terza lista”, come da tanti suggerita, senza aver trovato preventivamente un’ampia adesione strategica e una visione politica coesa, avrebbe contribuito unicamente a generare un’ulteriore spaccatura. In totale controtendenza agli obiettivi e alle finalità del nostro movimento, che al contrario, come peraltro rappresentato anche nelle nostre precedenti lettere aperte, pone l’unità e la democrazia sindacale al primo posto nella scala dei valori.

Attingere, reciprocamente, dall’altrui esperienza, dal confronto e non ultimo dalla critica, quando costruttiva, non è un segno di debolezza ma di grande maturità. E per parte nostra proseguiremo lungo questa direttrice. Offrendo il nostro apporto intellettuale, fatto appunto, dall’osservazione, dalla critica e dalla promozione del confronto.

Avrei preferito fermarmi qui, con una semplice lettera di augurio, visto che da solo 6 giorni sei stato eletto presidente dello SNA. Ma come sai, il nostro è un movimento di opinione, e la franchezza che mi accompagna non può esimermi dall’esprimere un mio parere sulla tua lettera inviata ieri ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, ai Capigruppo parlamentari.

Apprezzo la Tua coerenza, il testo è, infatti, in linea con il tuo disegno e obiettivo per il futuro dell’intermediazione, ma non posso condividerlo perché è in contrasto con la nostra visione di modello di agenzia e di modello d’intermediario.

Come già detto da sempre, non sono, e non siamo, contrari al plurimandato. Quella del plurimandato è stata una grande conquista della nostra categoria, alla quale ho contribuito personalmente. Ma credo fermamente, viepiù in ambito imprenditoriale, che deve restare una libertà e non un obbligo, al pari di ogni altra scelta. Per contro, quelle che erano le entusiaste attese ventilate in seno al nostro Congresso di Milano da “qualcuno”, sulla sola scorta di un testo abbozzato in stesura del “Decreto Legge” delle liberalizzazioni, erano già rappresentate come una nuova grande vittoria. Un segnale. Una grande speranza. Ma nessuno ha accennato al rovescio della medaglia. Al rischio che potesse essere un obbligo i cui effetti si sarebbero riversati sui colleghi che non fossero riusciti a trovare un secondo mandato, in particolare nel meridione del nostro Paese. Con la definitiva uscita degli stessi dall’arena dell’intermediazione professionale.

 Dalla lettura del testo definitivo, che oggi il Governo si accinge a votare, ahimè, prendo atto che l’obbligo al plurimandato si è trasformato in “obbligo informativo solo per le RCA a carico degli intermediari che saranno tenuti, prima della sottoscrizione del contratto, a informare il cliente in modo corretto ed esaustivo, sulla tariffa e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno 3 compagnie diverse, non appartenenti ai medesimi Gruppi, anche avvalendosi delle informazioni pubblicate dalle imprese di assicurazione sui propri siti Internet”.  

Un sogno sfumato tradottosi in un nuovo dovere per noi agenti e in nuovi oneri per le nostre agenzie; e che conferma, una volta di più, come ancora le potenti lobby delle Compagnie, unite a quelle delle Banche, facciano il bello e il cattivo tempo, come hanno sempre dimostrato, perché sono loro i veri “poteri forti” della nostra economia.

Seppur, l’ultima bozza, prevede che le sanzioni, in caso di non ottemperanza alla presentazione di 3 offerte siano in capo alle Imprese, non è difficile prevedere chi realmente subirà l’impatto negativo di questa nuova legge. Personalmente sono convinto che questo decreto è un gesto populistico, tipico dei politici, i quali fanno finta di accontentare il consumatore, ma che in realtà non comporterà alcuna diminuzione delle tariffe RCA, ma unicamente un maggiore onere per gli intermediari, le cui mandanti cercheranno di attenuare tramite “escamotage tecnici” come, appunto già avviene per la famosa “adeguatezza”.

Certamente questo malfatto decreto non è da attribuire ad alcuna Tua responsabilità, nel contempo, però,  non va perso di vista il segnale che potrebbe arrivare alla categoria. Instillare il dubbio che lo SNA possa essere il sindacato dei plurimandatari, in un mercato dell’intermediazione costituito per oltre il 90% da monomandatari, a immaginare di trasformare in un solo colpo tutti in plurimandatari si rischia l’utopia e, allo stesso tempo, un’ecatombe di colleghi. Quegli stessi colleghi che compongono la stragrande maggioranza degli iscritti Sna.

E’ tempo di focalizzare l’attenzione su quegli argomenti che, nel corso di questi anni, hanno davvero impedito la diffusione del plurimandato, che è uno strumento già conquistato e esistente, ma che pochi hanno preferito utilizzare.

Sia solo detto, a titolo di esempio, della fruibilità dei dati, senza una procedura universale di gestione degli stessi l’esercizio del plurimandato è pressoché impossibile; questo significa che anche sotto il profilo degli investimenti degli intermediari, necessari per poter effettuare un’offerta realmente indipendente, c’è un mondo da affrontare e non sono affatto sicuro che la maggioranza della categoria sappia a cosa va incontro o può andare incontro. Collegato a questo tema vi e’ poi quello della gestione della privacy dei clienti, rispetto alla quale la massa dei colleghi non ha fatto nulla e riveste la sola qualifica di incaricato. Cosa poi dire del tema dell’aggregazione tra intermediari, con l’intento di rimuovere gli ostacoli – frapposti da Isvap nel corso di questi anni – ad esempio alle attività dei Consorzi.

Come già detto in altre occasioni, sono sempre stato pienamente convinto che le compagnie hanno sempre, sin dalla loro nascita, avuto bisogno dei propri agenti, ma in momenti di grave crisi come questo che stiamo vivendo, oggi più che mai, sono altresì convinto che anche gli agenti abbiano bisogno delle compagnie.

I temi su cui occorrerà lavorare sono molti di più. Lo sappiamo. In primis c’è da rinnovare un nuovo modello di associazione di categoria e quindi un nuovo modello di agenzia. Mi fermo qui, perché non è mio compito delineare la strategia politica del nostro Sindacato, né tanto meno le azioni da intraprendere, ma spettano a Te ed al Tuo Esecutivo.

Rinnovo di cuore con sincerità e senza retorica sentiti auguri al Presidente e alla Sua “giovane squadra”. Un caro saluto.

                                                                                                              Vincenzo Cirasola

 

***

Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera di Claudio Demozzi inviata il 19 gennaio scorso ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo economico e ai Capigruppo paramentari alla quale fa riferimento Vincenzo Cirasola

 

Ci riferiamo alle notizie pubblicate, oggi, sui principali quotidiani economici nazionali, per ribadire che il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione, la principale associazione della Categoria, sostiene con convinzione l’iniziativa governativa di liberalizzazione nel settore delle assicurazioni. In particolare, in un mercato –come quello italiano- nel quale il grado di concentrazione ha superato il livello massimo accettabile, per il corretto dispiegarsi delle forze virtuose della libera concorrenza (basti pensare che il tasso di concentrazione riferito ai primi due Gruppi assicurativi nazionali sarà, a breve, pari a quasi il 50% e che i primi cinque Gruppi possiedono, attualmente, oltre il 70% di quota di mercato), riteniamo necessaria l’immediata adozione di norme legislative in linea con le bozze di provvedimento che abbiamo potuto leggere la scorsa settimana.

Nello specifico, riteniamo indispensabile:

a)            che l’offerta obbligatoria di almeno due preventivi, per tutte le assicurazioni (rami danni e vita), a carico degli Intermediari, sia accompagnata dall’estensione del divieto di esclusiva (nei rapporti tra Imprese di assicurazione ed Intermediari) di cui alla Legge n.40/2007 a tutti i rami assicurativi (ramo vita compreso).

b)           che il previsto obbligo per l’Intermediario di possedere almeno due rapporti agenziali con Imprese diverse, non appartenenti al medesimo Gruppo economico-finanziario, sia accompagnato dall’obbligo, a carico delle Compagnie assicuratrici, di rilasciare, in mancanza di giustificati motivi ostativi, a favore degli Intermediari –regolarmente iscritti al R.U.I. (Registro Unico degli Intermediari assicurativi, tenuto dall’Isvap)- eventuali “Mandati agenziali” da essi richiesti, almeno limitatamente al ramo RCA, per dare loro modo di rispettare (e far rispettare alle Imprese) il noto “obbligo a contrarre”, vigente, nello specifico settore, in Italia.

c)            che sia introdotto il divieto di collocamento diretto dei prodotti sul mercato (cd. Vendita diretta) da parte delle Compagnie assicuratrici, anche quale conseguenza di una corretta applicazione dei principi ispiratori del “Codice delle Assicurazioni Private”, il cui impianto normativo pone quale prioritario l’obiettivo di consulenza e tutela del cliente, da parte dell’Intermediario Professionale (nella fattispecie l’Agente); obiettivo questo che non può certo essere perseguito attraverso sistemi di collocamento delle polizze, che non permettono una sufficiente analisi preventiva delle esigenze dell’utente, né il tempo necessario alla valutazione dell’adeguatezza del prodotto offerto in funzione di tali esigenze (obbligo previsto dalla Legge, per gli Intermediari).

d)           che il Governo, subito dopo l’adozione del provvedimento legislativo, dia modo alla Categoria interessata, da noi rappresentata, di esprimere le proprie valutazioni, consigli e critiche per intervenire con i correttivi che saranno ritenuti opportuni, al fine di rendere effettivi i miglioramenti che, con questo strumento, si tenta di attuare in un mercato, come quello italiano, che sconta un’arretratezza tale da averlo indotto ad una sostanziale stagnazione (la raccolta rami danni, in Italia, negli ultimi dieci anni è risultata pressoché stabile; solo il ramo vita ha mostrato un andamento altalenante).

Riteniamo che solo attraverso una vera liberalizzazione degli Intermediari, dai vincoli di esclusiva –contrattuali o di fatto- con le Imprese, possano manifestarsi le opportunità di sviluppo, che il settore ancora offre e sia così possibile confidare in un ritorno alla crescita, anche in questo importante settore dell’economia.

Siamo certi che terrete in seria considerazione quanto sopra esposto. Rimaniamo a completa disposizione per illustrarvi al meglio la nostra posizione e per supportare, anche con dati statistici, la bontà delle nostre affermazioni.

Milano, 19 gennaio 2012

_____________

Abbiamo creato questa nuova rubrica all’interno di News Oggi per dare spazio alle informazioni relative alle vicende che ruotano attorno al mondo delle associazioni degli agenti, dei sindacati e delle correnti di pensiero interne ad essi. Pubblicheremo i comunicati e le notizie che ci giungeranno dalle varie parti, riservandoci di valutarne i contenuti e l’interesse generale per la categoria