Le imprese a conduzione familiare non sono esenti dalle azioni legali contro dirigenti e funzionari, e i manager di tali imprese devono rendersi conto di essere esposti ai rischi D&O tanto quanto i direttori di imprese private e pubbliche, sostengono gli esperti.

“Uno degli inconvenienti delle imprese a conduzione familiare è la bassa percezione dell’esposizione al rischio”, ha detto Larry Racioppo, direttore della divisione executive liability del consulente Towers Watson & Co.  “Al contrario, le azioni legali all’interno della famiglia sono fin troppo comuni”.

Chad Berberich, vicepresidente dell’assicuratore specializzato in prodotti D&O RLI Corp., ritiene che le questioni legate all’assunzione di nuovi impiegati e alla successione diventino ancora più complesse nel momento in cui entrano in gioco le dinamiche familiari.

La questione prioritaria per le imprese familiari di medie dimensioni è il mantenimento della ricchezza familiare e dei mezzi necessari all’azienda per andare avanti, secondo Brock Lewark, vicepresidente di Lockton Financial Services, unità specializzata in servizi finanziari del broker Lockton.

Keith Lavigne, vicepresidente e responsabile nazionale della divisione di ACE Professional, unità di ACE Group dedicata alle imprese private e del settore no-profit, ha colto nel segno la problematica legata alla storia delle imprese a conduzione familiare: “La prima generazione costruisce l’azienda. La seconda generazione apprezza quanto fatto dalla generazione precedente e porta avanti la mission aziendale. Nel momento in cui si arriva alla terza o quarta generazione, gli azionisti potrebbero non riconoscere più il valore della mission stessa”.

Inoltre, ha aggiunto Lavigne, le terze o quarte generazioni, potrebbero non lavorare più all’interno dell’impresa e potrebbero quindi mettere in dubbio questioni relative al trasferimento della proprietà o potrebbero voler ristrutturare l’organizzazione societaria.

Gli azionisti di minoranza non facenti parte della famiglia potrebbero poi non essere d’accordo con le scelte manageriali e mettere in discussione tali scelte, accusando la dirigenza di privilegiare gli interessi familiari a discapito degli altri, ha detto Lewark.

Una problematica spesso legata alle imprese familiari riguarda le possibili accuse di nepotismo e favoritismo nelle assunzioni, nelle promozioni e nei compensi, ha aggiunto Glen Bailey, managing director della divisione D&O del broker Beecher Carlson Holdings.

Ma ci sono anche questioni più sottili. A volte, dipendenti che non fanno parte della famiglia hanno paura di dare un’opinione oggettiva, a discapito dell’azienda. Un’impresa a conduzione familiare potrebbe avere difficoltà ad attrarre dirigenti competenti, il che sfocerebbe in cattive decisioni manageriali, fonte di possibili beghe legali.

Dick Clarke, vicepresidente dell’executive profession practice del broker J. Smith Lanier, ha detto che è importante ricordare che la responsabilità D&O va ben oltre le controversie che possono esserci fra azionisti. Le vertenze possono anche essere intentate dai competitor, dai clienti, dai dipendenti, dai fornitori e dagli istituti di vigilanza del settore in cui opera l’impresa.

Non avere la giusta copertura assicurativa e le giuste riserve finanziarie, in proporzione alle dimensioni e all’esposizione al rischio, è un altro inconveniente spesso riscontrato nelle imprese a conduzione familiare di medie dimensioni, ha concluso Berberich. Spesso, infatti, viene sottovalutato il rischio legato alla legislazione in materia occupazionale.

Clarke raccomanda a tutte le imprese a conduzione familiare di definire e comprendere la propria struttura. Mentre i dirigenti devono capire che gli azionisti potrebbero non avere lo stesso attaccamento emotivo all’azienda, e questo può portare a conflitti e cause legali che possono non essere in grado di controllare.

Fonte: Business Insurance