È irrilevante la circostanza che il datore di lavoro si trovasse in carcere al momento dell’infortunio, in quanto sarebbe necessario procedere alla sua sostituzione Con un atto formale di delega accettato dal delegato, atto che se compiuto potrebbe esonerarlo dalla piena responsabilità rispetto alla sicurezza e alla salute degli operai che lavoravano con lui con criteri di subordinazione.

È quantomeno curiosa la situazione a proposito della quale si è trovata a decidere la Corte di Cassazione, nel dover valutare se la circostanza che il datore di lavoro fosse ristretto in carcere al momento della verificazione di un infortunio, può costituire causa esimente della responsabilità del datore stesso.

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso osservando che «era irrilevante la circostanza che il P. si trovasse in carcere, in quanto egli avrebbe dovuto procedere alla sua sostituzione con un atto formale di delega accettato dal delegato, atto che, invece, non risultava essere stato fatto e che solo avrebbe potuto esonerarlo dalla piena responsabilità rispetto alla sicurezza e alla salute degli operai che lavoravano con lui con criteri di subordinazione».

Cassazione penale, sez. IV; (Ud. 24 giugno 2011), 19 luglio 2011,n. 28800