di Andrea Di Biase

Dopo il rally delle scorse sedute, Piazza Affari impone uno stop alla cavalcata dei titoli Fondiaria-Sai e Premafin che si erano fortemente apprezzate in vista della possibile definizione dell’operazione con Unipol o in alternativa con il fondo Clessidra.

In una seduta nera per Piazza Affari, il titolo della compagnia assicurativa e quello della controllante hanno perso rispettivamente il 14,8% e il 20,9%. Gli investitori, che si aspettavano una chiusura dell’operazione a brevissimo, hanno dunque preferito prendere profitto in attesa che il quadro, reso confuso dalla ridda di ipotesi circolate sulla stampa su nuovi soggetti interessati a tutto o parte dell’impero della famiglia Ligresti (Palladio, Sator con 21 Investimenti, Idea-Fimit, Apax), torni a essere più delineato. Ma al di là di quanto scritto sui giornali, finora le uniche proposte concrete arrivate all’advisor di Premafin, Banca Leonardo, e a Mediobanca, che sta seguendo il dossier avendo il compito di organizzare l’aumento di capitale da 750 milioni di FonSai, sono quelle di Clessidra e di Unipol.

Il fondo guidato da Claudio Sposito ha reso noto ieri con un comunicato sollecitato dalla Consob di avere «inviato agli advisor di Premafin una propria manifestazione di interesse non vincolante per la partecipazione alla ricapitalizzazione della stessa Premafin e della controllata Fondiaria-Sai. La manifestazione di interesse», ha precisato Clessidra, «è soggetta a una serie di verifiche e condizioni». Condizioni che starebbe valutando con attenzione anche la compagnia guidata da Carlo Cimbri. Il gruppo bolognese che, a differenza di Clessidra offrirebbe una soluzione industriale ai problemi di FonSai, sembrava addirittura essere a un passo dall’accordo. Ma poi, giocando sul generico interessamento arrivato (in alcuni casi a mezzo stampa) da altri soggetti, la famiglia Ligresti avrebbe cercato di alzare la posta, creando non poca irritazione al vertice diUnipol.

La soluzione industriale messa a punto dalla compagnia bolognese, gradita sia aMediobanca sia a Unicredit, che sono i due principali creditori del gruppo Ligresti, sembra comunque avere ancora maggiori chance di riuscita rispetto a quella di natura finanziaria avanzata di Clessidra. Entrambe avrebbero il vantaggio di mettere in sicurezza i conti di Premafin, ma l’aggregazione tra FonSai e la compagnia delle coop, pur dovendo passare al vaglio di Antitrust, Consob e Isvap, avrebbe il vantaggio di dare vita a un campione nazionale nel settore delle polizze.

La riflessioni in corso all’interno della famiglia Ligresti, i cui componenti non sembrano ancora avere una posizione univoca sulla vicenda, potrebbe tuttavia far ritardare ancora di qualche giorno la conclusione della trattativa. Ma è comunque possibile che una schiarita possa già esserci all’inizio della prossima settimana, quando riprenderanno anche le trattative sul futuro di Sinergia e Im.Co, tra Ligresti e le banche (conUnicredit in prima fila). Lunedì le banche dovrebbero nominare un proprio advisor scegliendo tra Vitale e Lazard. (riproduzione riservata)