Mentre sulle modalità concrete con cui il riassetto della galassia Ligresti prenderà forma aleggia un grande punto interrogativo, un dato emerge piuttosto chiaro dall’andamento di Borsa delle azioni: nelle ultime il rally è stato continuo. E non ha risparmiato nemmeno la sessione di ieri, quando Fondiaria-Sai ha chiuso con un balzo del 7,76%, che porta a +33% il saldo degli ultimi quattro giorni di mercato. Ancora meglio è andata a Premafin, che ieri a Piazza Affari ha preso il 28%, portando a circa il +200% il bottino delle ultime quattro sessioni. Nel frattempo, le indiscrezioni sul riassetto del gruppo si sprecano. Le ipotesi allo studio, ancorché non confermate da nessuna delle parti in causa, sarebbero molteplici e ruoterebbero per lo più intorno ai perni di Unipol e Clessidra. Quanto alla compagnia assicurativa bolognese, si dovrebbe tenere oggi, in Mediobanca (tra i principali creditori di Fonsai con un convertendo da oltre 1 miliardo) e in presenza dell’advisor di Premafin, Leonardo & Co., l’incontro per la presentazione dell’operazione, che non esclude un matrimonio diretto Unipol-Fonsai. A dispetto dei rumor, però, ieri, in una nota ufficiale, la compagnia assicurativa che al momento fa ancora capo alla famiglia Ligresti scriveva: «Allo stato attuale Fonsai non ha ricevuto né contatti né alcuna manifestazione di interesse in merito a una ipotizzata operazione straordinaria di fusione di cui ha parlato la stampa». Il private equity guidato da Claudio Sposito, invece, sarebbe coinvolto ai piani alti di Fonsai e in particolare in Premafin, che controlla la compagnia al 35% (in pegno presso le banche), dove sarebbe disposto a iniettare 200 milioni attraverso una ricapitalizzazione. Sempre per quel che riguarda Premafin, stando a rumor, avrebbe preso sempre più quota un coinvolgimento di Palladio Finanzaria. Nello stesso tempo, alla finestra, ci sarebbero anche il fondo 21 Partners, guidato da Alessandro Benetton e Gérard Pluvinet, e la Sator di Matteo Arpe, che sembrerebbe per lo più interessata agli asset immobiliari delle holding a monte del gruppo Ligresti, Sinergia e Imco.