Già nel weekend, sull’onda del nuovo accordo con Unipol, la stampa locale si sbizzarriva: «I Ligresti vendono la Marina di Loano», si leggeva sui giornali della Riviera di Ponente. In realtà è piuttosto ovvio che, passando di mano il gruppo che lo controlla, la stessa sorte subisca il porto ligure. Sembra più importante comprendere il destino di un asset che già Fondiaria-Sai non faceva mistero di voler cedere.
È vero: i vertici della compagnia bolognese, in questi giorni, sono impegnati a mettere a punto ogni dettaglio di una maxi-fusione che si preannuncia molto complessa. Tuttavia sembra di avvertire un sostanziale focus verso l’attività assicurativa. Basti pensare che gli attuali vertici di Unipol, l’ad Carlo Cimbri in testa, hanno fatto capire di non essere particolarmente interessati neppure alle partecipazioni nei patti di Mediobanca e Pirelli: «Se saremo graditi, resteremo», ha minimizzato Cimbri senza mostrare una particolare ansia di entrare nei «salotti buoni» della finanza italiana. Non sembra, pertanto, irragionevole pensare che, una volta che la compagnia di Via Stalingrado avrà completato la maxi-fusione, il destino della Marina di Loano resterà invariato: cessione.
La tesi viene confermata da una fonte vicina al porto del Ponente ligure, secondo la quale non a caso la società portuale è dotata di un proprio management e un proprio cda, composto, tra gli altri, dal vicepresidente Paolo Ligresti, figlio di Salvatore (ma il rampollo dovrà lasciare il ruolo, in virtù del generale passo indietro della famiglia di Paternò). «La logica di cedere quel che non fa parte del core business – aggiunge la fonte – è chiara, ma si cercherà il momento giusto per farlo. E non è quello attuale».
Già in passato Fonsai aveva tentato di cedere l’asset al fondo F2i, ma senza successo. Le trattative si erano incagliate sul prezzo: i Ligresti non volevano chiudere per meno di 150-160 milioni, valore di carico del porto in bilancio. Intanto il porto di Loano è a regime e pronto per l’inaugurazione di aprile. L’attuale management, al momento, ha anche pensato ad alcune promozioni per azzerare la tassa di stazionamento introdotta dal Governo Monti, per incentivare l’arrivo delle grosse imbarcazioni, al momento ancora latitanti.
Quanto alle società della famiglia Ligresti, dai cda di Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni è arrivato ieri il via libera alla due diligence da parte di Unipol, che si dovrebbe concludere in una decina di giorni. Inoltre Fonsai ha chiesto all’Isvap di prorogare dal 23 al 28-29 gennaio il termine per le risposte sul rafforzamento patrimoniale, ossia sull’aumento di capitale fino a 750 milioni: Consob, infatti, chiede di inserire nel prospetto i dettagli dell’operazione Unipol.