di Alessandra Schofield  

Il XLV Congresso nazionale Sna – tenutosi a Milano il 12, 13 e 14 gennaio scorsi – ha chiamato gli Iscritti ad eleggere i componenti del nuovo Esecutivo che, per il prossimo triennio, guiderà il maggiore Sindacato degli agenti. Intervistiamo Claudio Demozzi, leader della lista risultata vincente e neo presidente Sna.

 

Domanda.

Presidente Demozzi, il nuovo incarico alla guida dello Sna costituisce contemporaneamente una grande sfida e una grande responsabilità. Cosa l’ha spinta a proporsi come rappresentante degli agenti d’assicurazione italiani?

Risposta. Molte cose allo stesso tempo, tra le quali evidenzierei: il desiderio di poter contribuire al cambiamento, alla modernizzazione, indispensabile oggi più che in passato, dello strumento di tutela degli Agenti di assicurazione per eccellenza: lo Sna, la più grande organizzazione sindacale della categoria. La speranza di far riassumere, alla nostra figura professionale, quella centralità che in passato l’ha resa fondamentale nel panorama della distribuzione assicurativa italiana. Il sogno di un Sindacato nuovamente autorevole, forte, efficiente ed efficace, vicino agli iscritti, avanguardia di idee e di proposte, aperto, trasparente, coerente con i principi ispiratori che ci hanno tramandato i nostri predecessori.

Ho avuto la sensazione che la classe dirigente, negli ultimi anni, avesse perso energia, risultasse piuttosto autoreferenziale e poco incline a prendere concretamente in considerazione le istanze provenienti dalla base. Insomma, si era creato uno scollamento, tra i desiderata degli iscritti e la linea politica attuata dal vertice. Ed a mio parere non si presentava all’orizzonte alcuna alternativa credibile. Ho così deciso di scendere in campo direttamente, accompagnato da una squadra di donne e uomini altrettanto decisi a contribuire efficacemente alla rinascita della nostra Organizzazione sindacale. E altrettanto ricchi di idealità, competenza, esperienza, spirito di servizio, generosità.

 

Domanda. Quali sono gli obiettivi che lei e la sua squadra vi proponete di raggiungere, a breve, medio e lungo termine?

Risposta. L’obiettivo principale è quello di integrare la squadra attraverso gruppi «leggeri» di lavoro, che andranno a sostituire le tradizionali commissioni, in passato troppo spesso elefantiache e poco efficienti, che lavoreranno per obiettivi, nel breve-medio periodo. Questa modalità permetterà il raggiungimento, in breve tempo, dei primi risultati, sulla base dei quali stabiliremo gli obiettivi successivi e così via. Già lunedì scorso abbiamo attivato i primi strumenti operativi e dato il via ad alcune analisi, i cui risultati ci permetteranno, entro la prossima settimana, di focalizzare alcuni aspetti essenziali del funzionamento dell’apparato organizzativo. Abbiamo contemporaneamente già attuato le prime iniziative diplomatiche, sulle quali credo di poter relazionare entro qualche settimana. Lunedì scorso, due soli giorni dopo la proclamazione, il collega Giancarlo Guidolin, vicepresidente vicario, ha già incontrato il personale dipendente del Sindacato, dando inizio al progetto di valorizzazione delle risorse. A giorni attiveremo il gruppo di lavoro sullo Statuto, argomento che, come noto, rappresenta una priorità di medio periodo, così come lo sono: la riapertura dei canali diplomatici con tutte le Istituzioni, con l’Ania, l’Isvap, l’Antitrust, le Associazioni dei consumatori. Inoltre, già dalla prossima settimana, il collega Claudio Prandi, all’uopo delegato, darà inizio al progetto di condivisione con i Gruppi aziendali Agenti del progetto di riforma del quadro normativo, entro il quale svolgere, nel modo più efficace, i rapporti Sna-gaa, nel superiore interesse di una tutela dei colleghi, il più possibile condivisa. L’Esecutivo nazionale, che è stato convocato per il 27 e 28 gennaio in Sicilia, incontrerà, nella mattina di sabato 28, gli Agenti siciliani e ciò darà il via alle prime attività del gruppo di lavoro sul Mezzogiorno; attività che ci impegnerà per l’intera legislatura e che rappresenta necessariamente un percorso di medio-lungo periodo. Ma vi sono ulteriori obiettivi, per i quali rimanderei al programma pubblicato sul sito www.claudiodemozzi.it e sul sito www.snaservice.it, per ragioni di spazio.

 

Domanda. Come si configura oggi, secondo lei, il ruolo dell’agente professionista e in quale direzione ritiene sia destinato ad evolvere? E quali caratteristiche dovrebbe avere la maggiore associazione sindacale degli agenti, per offrire il miglior sostegno e la migliore tutela possibile agli iscritti?

Risposta. Ritengo che oggi l’Agente professionista abbia necessità di consolidare la propria differenziazione rispetto ai canali distributivi alternativi. Per fare ciò, l’agente deve rimanere al passo con i tempi, evolvendo verso una figura professionale che mantenga nel tempo la propria autorevolezza, la propria capacità di interpretare le esigenze del cliente, la propria cultura manageriale e la necessaria forza contrattuale nei confronti delle imprese. Solo attraverso tale forza contrattuale, l’agente può essere in grado di tutelare al meglio i consumatori, anche opponendosi, quando necessario, ad iniziative commerciali che talune compagnie potrebbero imporre, contro gli interessi degli Assicurati ed in pregiudizio dell’adeguatezza dei contratti. Immagino una categoria agenziale, autorevole e organizzata, che possa farsi promotrice di specifiche richieste, anche tecnico-commerciali, nei confronti delle Imprese; al fine di ottenere il miglioramento della qualità dei prodotti ed un miglioramento del livello di servizio alla clientela.

 

Domanda. Che tipo di relazione ha intenzione di intrattenere la nuova dirigenza con le diverse anime del sindacato che si sono espresse nel corso del Congresso elettivo che vi ha visto vincenti?

Risposta. Ovviamente, in coerenza con i principi ispiratori della mia azione politico-sindacale, non posso che riservare a tutte le diverse espressioni della libertà di opinione dei colleghi, il rispetto che ho chiesto quando mi sono trovato ad aderire ad un movimento di opinione, durante la precedente legislatura. Pertanto, continuo a credere che le istanze provenienti dai colleghi, rappresentino una risorsa essenziale alla quale attingere per comprendere a fondo le necessità, gli apprezzamenti e le delusioni dei soggetti che vivono il Sindacato. Come tali, le considererò sempre una ricchezza, purché formulate in senso costruttivo e nel rispetto delle regole democratiche. Le porte del Sindacato dovranno essere sempre aperte a tutti i colleghi, di buona volontà, che intendano dare la propria disponibilità ed il proprio contributo a favore della collettività, senza distinzione. Il principio dovrà essere quello della competenza e non dell’appartenenza, senza alcuna discriminazione territoriale o ideologica.