di Valerio Stroppa  

È Claudio Demozzi il nuovo presidente dello Sna. Quarantacinque anni, da Trento, Demozzi e la sua squadra sono saliti al timone del Sindacato nazionale agenti di assicurazione al termine del 45° convegno della categoria, che si è chiuso sabato a Milano. In linea con le previsioni della vigilia, le elezioni si sono confermate equilibrate.

La lista Demozzi, infatti, ha prevalso su quella guidata da Roberto Salvi per soli otto voti: 207 a 199. A influenzare il verdetto anche 15 schede bianche e 55 annullate. Riforma statutaria dello Sna, maggiore peso politico nei confronti delle istituzioni, ripresa della trattativa con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto dei dipendenti di agenzia e totale trasparenza nella gestione (con la possibilità di un collegio sindacale esterno). Sono questi alcuni degli obiettivi che caratterizzano il programma di Demozzi. «La parola chiave deve però essere entusiasmo», spiega il neo-presidente a ItaliaOggi, «abbiamo intenzione di portare una ventata di rinnovamento, che deve partire dal recupero del senso di appartenenza allo Sna, tanto da parte degli iscritti quanto da parte dell’organigramma permanente». Una delle missioni del nuovo esecutivo nazionale sarà quello di rimettere mano allo statuto. «Non abbiamo voluto perdere tempo e già stamattina (ieri, ndr) abbiamo iniziato a pianificare le attività», sottolinea Demozzi, «la nostra intenzione è quella di sostituire l’ormai vetusta struttura delle commissioni con un modello incentrato su gruppi di lavoro che operano per obiettivi e sui quali l’esecutivo vigilerà quotidianamente. Un approccio che oserei definire manageriale. Un gruppo di ampia rappresentatività sarà dedicato alla riforma statutaria».

Tra le finalità da conseguire c’è anche la razionalizzazione dei costi della struttura, dell’apparato amministrativo e dei componenti degli organi decisionali. «Sicuramente lavoreremo per ottimizzare le risorse e rendere la gestione più efficiente. Il punto di partenza, come detto, sarà un intervento sulla motivazione del personale amministrativo, nell’ottica di fornire servizi sempre migliori agli iscritti. Ma per garantire un futuro alla categoria e rendere lo Sna sempre più autorevole dovremmo far sì che le varie anime interne al sindacato collaborino in maniera costruttiva. Nel corso del congresso di Milano ho notato chiaramente che c’è questa volontà. Il 90% dei delegati ha snobbato l’invito a consegnare una scheda bianca che era stato promosso da alcuni componenti. La grande maggioranza ha scelto di votare, ossia di partecipare attivamente alla vita della categoria. E questa è la vittoria più importante, prima ancora del risultato delle urne». Oltre che dal presidente Demozzi, l’esecutivo nazionale dello Sna per il prossimo triennio è costituito dai due vicepresidenti, Giancarlo Guidolin e Giorgia Pellegrini, e da nove membri: Elena Dragoni, Michele Languino, Angela Occhipinti, Roberto Oddo, Roberto Pisano, Claudio Prandi, Maria Rosa Simoncini, Roberto Soldati e Paolo Soravia.