di Francesca Gerosa e Anna Messia

 

La notizia che l’Isvap ha chiesto agli assicuratori di essere particolarmente prudenti nella distribuzione delle cedole, rivelata da MF-Milano Finanza martedì 11, inizia ad avere effetti sul mercato e soprattutto sulle stime degli analisti. Ieri Generali in Borsa è rimasta praticamente ferma a Piazza Affari (+0,17%) a 11,95 euro, mentre gli esperti limavano al ribasso le previsioni sullo stacco del dividendo del Leone di Trieste: quelli di Equita, per esempio, che nelle scorse settimane avevano già abbassato il dividendo di Generali da 45 centesimi di euro per azione a 31 centesimi, ieri hanno limato ulteriormente il payout (quota di utile distribuita agli azionisti) dal 40 al 33%.

E di conseguenza la previsione di dividendo sul bilancio 2011 delle Generali è stata abbassata a 25 centesimi di euro per azione.

Il Solvency I della compagnia triestina dovrebbe essere a fine 2011 attorno al 120%, senza calcolare i benefici dal congelamento delle minusvalenze sui Btp (consentito grazie al regolamento anticrisi che è stato prolungato dall’Isvap per il terzo anno consecutivo) che vale 4-5 punti. Un livello di adeguatezza patrimoniale che per Equita deve necessariamente crescere nei prossimi anni. D’altra parte, come osservano anche gli analisti di Banca Akros, il Solvency I delle assicurazioni italiane è stato chiaramente eroso dai prezzi delle obbligazioni sul debito pubblico del Paese e dalle recenti turbolenze dei mercati azionari. Anche se le compagnie stanno beneficiando della sospensione regolamentare del mark-to-market sui bond governativi della zona euro, misura temporanea fino a tutto il 2011, «l’impatto del rischio sovrano sui corporate bond detenuti rappresenta la più grande minaccia», precisano alla banca. «All’interno della nostra copertura, rischiano un taglio al dividendo Unipol e in misura minore Mediolanum e Generali. Nessun pagamento dei dividendi, e anche un aumento di capitale, sono sicuri per Unipol nel caso di un suo coinvolgimento diretto nel piano di salvataggio di Fondiaria Sai», aggiungono a Banca Akros.

Le stime di dividendo di Intermonte prevedono invece per Generali una cedola pari a 0,45 euro, stabile rispetto a un anno fa. Un dividendo che al momento la sim conferma e che rappresenta un payout del 45%, comunque inferiore alle stime di consensus. Credit Suisse si aspetta invece un dividendo a 0,30 euro (yield del 2,6%) e oggi, in un report sulle assicurazioni europee, ha ribadito il rating underperform sul titolo Generali e il prezzo obiettivo a 14,10 euro. Credit Suisse si aspetta infatti che i risultati di Generali continuino a essere colpiti da rettifiche di valore sulle partecipazioni azionarie oltre che da deboli flussi nel business vita. L’alto rendimento del debito sovrano italiano, secondo gli analisti di Credit Suisse, continuerà anche a fare pressione sul Solvency I e sulla posizione di capitale della compagnia italiana. «Preferiamo quindi compagnie come Allianz o Axa che hanno una minore esposizione sovrana, una posizione a livello di capitale più forte, valutazioni economiche e rendimenti dei dividendi superiori», consigliano ancora dalla banca svizzera, notando che Generali tratta a un premio modesto rispetto ad Allianz e Axa. Inoltre, con il coefficiente di solvibilità IGD a soli 118% nel terzo trimestre 2011, «crediamo che la conservazione del capitale rimarrà una priorità per Generali viste le preoccupazioni del mercato per il debito sovrano italiano e la significativa esposizione lorda del gruppo triestino ad altri debiti sovrani periferici, 11,6 miliardi di euro». (riproduzione riservata)