Gli assicuratori e i riassicuratori stanno diventando sempre più sensibili al risk management legato al cambiamento climatico, secondo un recente studio della PricewaterhouseCoopers. Ma c’è ancora molto da fare, considerato il fatto che il summit sul climate change dell’Onu, svoltosi lo scorso dicembre a Durban, in Sudafrica, non ha portato a risultati soddisfacenti, secondo alcuni riassicuratori.

PwC ha recentemente condotto una ricerca sui membri di ClimateWise, un gruppo di 26 assicuratori e riassicuratori impegnati a ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Secondo il report, i membri del gruppo hanno realizzato un indice di conformità dell’88% rispetto ai principi da essi sostenuti:

  1. essere un modello in fatto di analisi dei rischi,
  2. informare l’opinione pubblica sulle possibili politiche da adottare,
  3. diffondere la consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico,
  4. ridurre l’impatto ambientale della propria attività,
  5. monitorare e assumere le proprie responsabilità rispetto all’impatto ambientale delle proprie attività,
  6. incorporare il cambiamento climatico all’interno delle strategie di investimento.

Proprio quest’ultimo punto sembra essere il tasto dolente, con un indice di conformità del 72%. “C’è stato relativamente poco progresso, anzi forse un passo indietro, nella considerazione che gli assicuratori hanno rispetto all’impatto del cambiamento climatico sui loro portafogli di investimento”, ha detto John Williams, partner del team londinese di PwC.

Nonostante i rischi legati al cambiamento climatico non possano essere del tutto eliminati, possono tuttavia essere mitigati e ridotti, si legge ancora nel report.

“I costi umani ed economici legati alle difficili condizioni meteorologiche sono in forte aumento”, ha aggiunto Mark Way, responsabile della divisione di sviluppo sostenibile di Swiss Re America.

Nemmeno il summit internazionale tenutosi il mese scorso in Sudafrica ha prodotto risultati soddisfacenti, secondo Munich Reinsurance, in quanto è mancato un accordo vincolante sulla protezione contro il cambiamento climatico.

“Le condizioni ambientali sempre più severe, prodotto del cambiamento climatico, stanno avendo un impatto particolarmente negativo sui Paesi in via di sviluppo, che hanno poche risorse a disposizione per proteggersi contro tali effetti, pur avendo contribuito in misura esigua al surriscaldamento globale”, ha concluso Peter Höppe, responsabile dell’unità di controllo sui rischi geologici di Munich Re.

Fonte: Business Insurance