Basta scorrere il bilancio di Banca Sai per rendersi conto di quanto siano intensi i rapporti con la controllante al 100%, Fondiaria-Sai, e in generale con le società del gruppo Ligresti. Si affronta il tema nella sezione del documento dedicata alle «parti correlate», dove si legge che le passività con Fonsai ammontano a 273,2 milioni di euro, a fronte di attività per 2,95 milioni. Una posizione che sembra essere legata principalmente ai depositi della compagnia assicurativa. Discorso analogo per le passività delle «altre società del gruppo», pari a 258,86 milioni, contro attività per 4,33 milioni. Se si considerano tutte le posizioni aperte di Banca Sai con parti correlate (comprese persone fisiche), si arriva a un totale di passività per 540,38 milioni a fronte di attività per 31,8 milioni. È chiaro dunque che Sai funzioni come banca di riferimento, per quel che riguarda sia la raccolta sia gli impieghi, per l’intero gruppo Ligresti. Quanto agli impieghi, dal bilancio si legge: «La concessione di linee di credito in qualsiasi forma, il rilascio e l’acquisizione di garanzie sono le fattispecie tipiche in cui si esplica l’operatività della Banca con parti correlate. Qualora venga richiesta da un soggetto censito come parte correlata una qualsiasi linea di credito, per qualsiasi importo, la filiale di riferimento esplica la normale istruttoria della pratica e la trasmette alla direzione crediti». Il documento spiega inoltre che Banca Sai si avvale della capogruppo «nell’ambito di una serie di attività che quest’ultima svolge, attraverso strutture dedicate, a favore di molte società appartenenti al gruppo. In particolare vengono svolte dalla capogruppo attività concernenti l’Information technology, la gestione delle telecomunicazioni», oltre che «una serie di attività concernenti la prestazione di servizi in materia fiscale, di gestione amministrativa del personale, di economato e di archivio fisico ed elettronico». Viceversa, Banca Sai, oltre che a quello legato ai conti correnti, presta alla capogruppo e ad altre società appartenenti al gruppo Fonsai i servizi di emissione e pagamento assegni di traenza, custodia e amministrazione titoli, rapporti di affidamento, servizi amministrativi societari e custodia polizze vita per cauzione. Guardando al dettaglio delle parti correlate, oltre i 273,2 milioni di Fonsai, tra le passività maggiori si segnalano quelle con un’altra società quotata del gruppo, Milano Assicurazioni, per 137,86 milioni, a fronte di attività per 676mila euro. Per quanto concerne Premafin, la holding quotata che custodisce il 36% di Fonsai, le passività ammontano ad appena 349mila euro mentre risultano pari a 0 le attività. Da segnalare anche i 31,45 milioni di passività nei confronti di Sai Agricola, l’impresa di investimento in agricoltura del gruppo, a fronte di attività nulle. Tra le principali passività ci sono poi i 10,5 milioni (attività nulle) verso Incontra Assicurazioni, la ex Capitalia Assicurazioni, nata dall’unione di intenti tra Fonsai e Unicredit. È arrivato proprio da Piazza Cordusio meno di un anno fa il presidente di Banca Sai, Piergiorgio Peluso, che tra le altre cose è direttore generale della capogruppo assicurativa, mentre il suo vice è Paolo Ligresti e la posizione di amministratore delegato è ricoperta da Giovanni Raimondi (un tempo in forze all’omonima Giovanni Raimondi Sim). Banca Sai ha chiuso il 2011 con una perdita consolidata di pertinenza della capogruppo pari a 9,796 milioni, contro il rosso di 15,19 milioni dell’anno precedente.