di Simona D’Alessio 

Copertura sanitaria «ad hoc» per gli imprenditori del terziario associati a Confcommercio, sotto l’egida della Cassa di assistenza dei giornalisti (Casagit): nell’arco di un anno, si punta ad avere almeno «35.000 associati». È stato illustrato ieri, a Roma, il primo fondo destinato ai titolari d’impresa che, previa iscrizione annuale (al costo di 50 euro), permetterà a chi è alla guida di una società, ai lavoratori autonomi e alle Partita Iva di accedere alle strutture private convenzionate su tutto il territorio nazionale, ovvero case di cura, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), centri diagnostici, laboratori e studi odontoiatrici; in particolare, vengono disposti rimborsi per spese sostenute per gli interventi chirurgici e per le rette di degenza e, fra l’altro, viene restituito quanto pagato per «visite mediche, accertamenti e analisi cliniche, strumentali e di laboratorio effettuate, anche al di fuori dell’istituto di cura, entro i 90 giorni precedenti il ricovero e ad esso correlate».

Il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, ha posto l’accento sul «segmento meno tutelato» nel nostro paese, ovvero «le Partite Iva», ma, globalmente, è giusto intervenire con strumenti di welfare integrativi laddove vanno considerati il «deficit importante nella sanità pubblica, soprattutto in alcune regioni del Sud», e la spesa sanitaria «out of pocket» (privata, ndr), che «ammonta a complessivi 32 miliardi di euro. La stima è fra le più elevate al mondo, incide per 530 euro pro capite e, potenzialmente, la spesa diventa ancora più alta, se si tiene conto di una componente di sommerso in questo settore stimata in 15 miliardi di euro l’anno», ha rimarcato. La rete delle strutture della Casagit, perciò, è pronta a soddisfare le esigenze degli imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. E a garantire, ha detto il presidente Daniele Cerrato, un’offerta più robusta, poiché «in breve tempo, siamo passati da 250 centri e poliambulatori diagnostici a oltre 500».