Società tra professionisti, srl semplificate, sottoscrizione telematica di taluni atti e ultrattività delle assicurazioni professionali. Su questi punti si è concentrata l’audizione di Confprofessioni sul ddl 2085 «Legge annuale per il mercato e la concorrenza» che si è svolta il 18 novembre presso la X commissione (Industria, commercio e turismo) del senato. Prima di entrare nel dettaglio del disegno di legge, Claudia Alessandrelli, componente della giunta esecutiva di Confprofessioni con delega alla semplificazione, ha subito messo in chiaro il rapporto tra professioni intellettuali e mercato concorrenziale, sottolineando come «il nostro obiettivo, oggi come ieri, non è certamente quello di impedire lo sviluppo pro concorrenziale del mercato dei servizi professionali, che al contrario riteniamo possa aiutare lo sviluppo e la modernizzazione del lavoro professionale, ma contribuire a garantire l’equilibrio tra esigenze del mercato e finalità istituzionali delle professioni regolamentate, che rispondono alla tutela di valori protetti dalla Costituzione». Davanti alla commissione industria, Confprofessioni ha indicato una serie di interventi correttivi su misure specifiche che possono contribuire a migliorare gli effetti pro-concorrenziali della normativa all’esame del parlamento.

 

Società tra professionisti. Favorire e sostenere lo sviluppo delle società tra professionisti quale strumento per rendere sempre più competitivi i professionisti italiani in un mercato integrato dei servizi professionali. È questa la posizione di Confprofessioni su uno strumento che in Italia non riesce a decollare a causa di «lacune normative e conflitti interpretativi, con particolare riguardo alla definizione della natura dei redditi derivanti dall’attività della società». In questo ambito, Confprofessioni ha depositato in commissione industria del senato una proposta emendativa tesa alla revisione della disciplina vigente attraverso l’introduzione di maggiori garanzie per i professionisti e per gli utenti.

 

Srl semplificate. Altro tema scottante riguarda le forme societarie semplificate e i rischi derivanti da una carenza di controllo sui soci. Secondo Confprofessioni si tratta di una norma incompatibile con la direttiva comunitaria in materia di atti costitutivi delle società di capitali, inoltre «l’atto pubblico notarile consente di prevenire molti illeciti attraverso il controllo preventivo sull’identità dei soci, sulla liceità dell’oggetto sociale e sui flussi finanziari destinati a sostenere l’esercizio dell’attività di impresa», si legge nella relazione depositata al senato. «Affidare questi controlli al conservatore del registro delle imprese, a parità di risorse strumentali e di personale, è clamorosamente inadeguato: si tratta di un ufficio che non dispone di strumenti idonei a svolgere questi controlli, con conseguente abbattimento dei presidi di legalità».

 

Sottoscrizione telematica di taluni atti. Confprofessioni ha poi manifestato alcune perplessità circa le misure sulla sottoscrizione digitale di taluni atti. «Dietro l’apparente obiettivo di semplificare e digitalizzare la conclusione di taluni atti», ha sostenuto Alessandrelli, «si cela il reale obiettivo di sostituire i professionisti con l’intermediazione del mondo dell’impresa. Strategia miope, che ignora che il contributo dei professionisti italiani alla digitalizzazione delle procedure è stato negli ultimi anni ponderoso. La sfida della digitalizzazione trova il nostro mondo certamente preparato».

 

Ultrattività delle assicurazioni professionali. La norma contenuta nel ddl 2085 prevede un regime generale di ultrattività delle coperture assicurative, per un periodo di dieci anni oltre la scadenza della polizza, ma anche la derogabilità tra le parti di questo termine. Al di là della «sensazione» che si sia ascoltata più l’opinione delle compagnie assicuratrici che quella dei professionisti, Confprofessioni ha espresso grande preoccupazione per una disposizione che, se non verrà corretta, esporrà gli utenti dei servizi professionali a coperture assicurative del tutto inefficaci e i professionisti a condizioni contrattuali e rialzi dei premi a tutto vantaggio delle compagnie assicuratrici.