di Stefano Manzelli  

 

I box autovelox dovranno essere segnalati meglio ma nessuna disposizione ne vieterà l’utilizzo anche come dissuasori degli eccessi di velocità. E arriva il via libera alla ripartizione a metà delle multe accertate dagli enti locali su strade non di proprietà mentre per la rendicontazione periodica al ministero da parte della polizia locale occorrerà attendere istruzioni. Sono queste in sintesi le indicazioni più interessanti che emergono da una lettura dello schema dell’atteso decreto interministeriale recante «disposizioni in materia di destinazione dei proventi delle sanzioni a seguito dell’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità di cui all’art. 142 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285» che doveva essere sottoposto ieri al vaglio della conferenza stato-città e autonomie locali ma che è stato stralciato all’ultimo minuto per permettere all’Anci di valutarne meglio i contenuti ed arrivare ad una approvazione entro il mese di maggio. La legge n. 120/2010 ha riscritto l’art. 142 del codice della strada in materia di eccesso di velocità e proventi delle multe, prevedendo che per tutte le violazioni dei limiti di velocità i relativi proventi devono essere ripartiti in misura uguale fra l’ente dal quale dipende l’organo accertatore e l’ente proprietario della strada, con stringenti vincoli di spesa. E che entro il 31 maggio di ogni anno ciascun ente locale dovrà rendicontare al ministero. Queste nuove disposizioni non sono ancora diventate operative (nonostante il dl 16/2012 abbia tentato di superare l’impasse) in quanto non è stato emanato il provvedimento che tra l’altro dovrà disciplinare anche le modalità tecniche di controllo della velocità dei veicoli. Anche a seguito delle recenti polemiche sull’impiego improprio degli armadietti autovelox il provvedimento sembra essere in procinto di essere licenziato. A quanto risulta ad ItaliaOggi il ministro Maurizio Lupi è fermamente intenzionato a licenziare il decreto prima possibile. Ma l’Anci ha avanzato perplessità e per questo ha richiesto lo slittamento dell’esame alla prossima seduta della conferenza prevista per metà maggio. Il decreto in corso di approvazione si compone di pochi articoli. I primi sono dedicati alle modalità di rendicontazione periodica dei proventi delle multe e alla ripartizione dei proventi autovelox che per una incomprensibile alchimia normativa non dovrà interessare le forze di polizia dello stato. Per la trasmissione informatica della relazione occorrerà attendere l’avvio del portale dedicato mentre per quanto riguarda la ripartizione delle multe si farà riferimento alle multe accertate a decorrere dal 1° gennaio 2014. La ripartizione, da eseguire entro il mese di gennaio 2015, «interesserà il totale delle somme incamerate, al netto delle spese sostenute per tutti i procedimenti amministrativi connessi». Una brutta sorpresa specialmente per alcune province che ritenevano di poter confidare già sugli incassi dell’anno precedente. Circa le modalità di collocazione ed uso dei sistemi di controllo della velocità non sono tante le modifiche rispetto all’attuale disposizione normativa. Per quanto riguarda il Tutor viene chiarito definitivamente che il luogo della commessa violazione è rappresentato dal secondo portale che fotografa il trasgressore ad una velocità media superiore al previsto. Gli strumenti elettronici devono essere controllati nel rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore. In particolare per quelli automatici andrà effettuata una verifica metrologica almeno annuale, prosegue la bozza di decreto. Novità importanti in materia di segnalazione delle postazioni di controllo che devono essere sempre segnalate e ben visibili. Per le postazioni temporanee la segnaletica di preavviso potrà essere di carattere permanente solo se l’impianto viene utilizzato frequentemente. Per la contestazioni immediata della violazione non è necessario alcun riscontro documentale, prosegue il decreto. In buona sostanza sono perfettamente validi i controlli con sistemi laser senza prova fotografica o documentale della violazione. Nessuna novità infine per i temuti porta autovelox senza strumento che potranno continuare ad essere utilizzati come deterrente sulle strade del Bel paese.