Gli italiani sono fedeli alle loro assicurazioni: è quanto emerge dalla 7° edizione dell’Osservatorio Assinext, l’analisi condotta dall’Istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo di 5.000 italiani, internauti e maggiorenni, intestatari di almeno una polizza RC auto.

Secondo i risultati divulgati dall’Istituto specializzato in metodologie di ricerca avanzate e associato a IAB e Assirm, quello italiano si conferma un popolo previdente: sul totale degli intervistati, il 74% dichiara di possedere una polizza assicurativa tradizionale mentre il 22% preferisce quella diretta e il restante 4% è intestatario di entrambe. 

Negli ultimi due anni, infatti, gli intestatari delle tradizionali si sono riavvicinati al comparto, sia per via dell’intensificazione della comunicazioneda parte delle compagnie sia per far fronte alla crisi e alla conseguente diminuzione della spesa – che ha dato vita ad esigenze assicurative più complesse.

Affidarsi ad una polizza tradizionale sembrerebbe rassicurare gli italiani sul fronte dell’affidabilità e della trasparenza del servizio ma soprattutto dar loro maggiori certezze in termini di convenienza del premio assicurativo.

Quali sono le altre polizze stipulate dagli italiani? In primis quelle sulla casa (22%), a seguire le polizze sulla vita (18%);percentuali consistenti riguardano anche gli infortuni (13%) e le spese mediche (9%). A dettare la scelta della compagnia, per le polizze dirette e le tradizionali, c’è al primo posto la convenienza del premio, seguita da incentivi e scontistiche e della facilità di stipulare un’assicurazione; influenti anche i consigli di familiari/amici e la brand awareness.

Stiamo assistendo ad una ripresa del dinamismo del comparto, che ha registrato nell’ultimo anno un’evoluzione positiva nel suo complesso” – commenta Andrea Giovenali, CEO di Nextplora – “La sfida per il prossimo futuro interessa le compagnie dirette, che dovrebbero abbandonare la loro attitudine ad imporsi solo tramite la dinamica del costo ridotto, acquisendo quote di mercato sulla base di componenti non esclusivamente economiche.