Secondo la ricerca “Global Consumer Confidence” realizzata da Nielsen tra il 12 e il 30 maggio 2014 su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi, l’indice di fiducia dei consumatori italiani cresce di ben 6 punti nel secondo trimestre 2014 rispetto ai primi tre mesi dell’anno, posizionandosi a quota 51. Dopo l’India (+7), si tratta dell’incremento più alto a livello globale, che ha positivamente influenzato anche il trend europeo cresciuto a 77 (+2 punti vs 1° trimestre 2014). Con l’Italia hanno fatto registrare un andamento positivo anche gli indici di Francia (60) e Regno Unito (90) (rispettivamente +1 e +3 punti vs 1° trimestre), per l’Europa, così come quello degli USA (+4). La fiducia è, invece, diminuita complessivamente in America Latina (-3 punti), Medio Oriente (-1) e Giappone (-8). Anche la Germania ha fatto registrare una battuta d’arresto, con un decremento di 3 punti rispetto al primo trimestre 2014. “I trend positivi di fiducia registrati in Europa e Nord America – ha dichiarato Giovanni Fantasia, amministratore delegato NielsenItalia – costituiscono una ventata di ottimismo per quanto riguarda la ripresa economica dei mercati maturi. In particolare, il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori italiani si inserisce all’interno di un contesto politico in cambiamento con l’insediamento di un nuovo esecutivo, che ha promesso l’adozione immediata di misure anti-crisi. Pur rimanendo ancora vigili nei comportamenti di acquisto e consumo, gli italiani mostrano piccoli segnali di miglioramento sul clima economico e sulla percezione del futuro rispetto al primo trimestre: segnali di fiducia che vanno colti e soprattutto conquistati, pena la conferma, anche per quest’anno, di un trend di fiducia che ha visto l’Italia scendere ai minimi storici”.

Nonostante l’indice di fiducia in miglioramento, l’atteggiamento registrato sul tema “crisi” è quello della prudenza, caratterizzato da una forte consapevolezza della congiuntura ancora critica: il 95% del campione ritiene il Paese attualmente in fase di recessione (+31 punti vs. media Europa), ma in miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2013 (99%). Il 56% degli Italiani (-4 pp vs. 1° trim 2014) ritiene che dal tunnel della crisi non si uscirà nei prossimi 12 mesi (media UE 58%). Tra le principali economie europee, Francia (72%) e Spagna (73%) spiccano per minore fiducia rispetto all’Italia nella chiusura della spirale recessiva.

Inoltre, solo il 10% del campione italiano intervistato ritiene la propria posizione professionale al riparo da rischi. Ciononostante, la quota ha fatto registrare un considerevole aumento, visto che anno su anno è cresciuta di cinque punti percentuali. Il dato nazionale rimane comunque sensibilmente inferiore a quello europeo (29% di ottimisti).