E’ nata durante le festività UnipolSai, la compagnia assicurativa frutto dell’incorporazione di UnipolAssicurazioni, Milano e Premafin in Fondiaria Sai. La stipula dell’atto di fusione che ha dato vita alla prima compagnia Danni italiana è avvenuta il 31 dicembre, mentre il 2 gennaio l’atto di fusione è stato iscritto presso i registri delle imprese competenti.
La fusione ha efficacia da ieri  6 gennaio mentre i relativi effetti contabili e fiscali decorrono dal primo dell’anno. L’incorporante ha assunto la denominazione sociale di UnipolSai Assicurazioni.
Sempre dal sei gennaio le azioni delle società incorporate sono state revocate dalla quotazione.
A valle della fusione rimarranno, quindi, quotati in Borsa due titoli verranno della galassia Unipol: la capogruppo Unipol Gruppo Finanziario e la nuova compagnia UnipolSai Assicurazioni, che ha debuttato ieri a piazza Affari.

«La stipula dell’anno di fusione è avvenuta a seguito del completamento della procedura societaria, nonché della sottoscrizione e contestuale versamento, da parte di Unipol Gruppo Finanziario dell’aumento di capitale diUnipol Assicurazioni per 600 milioni deliberato dall’assemblea straordinaria di UnipolAssicurazioni l’8 agosto», si legge in un comunicato.

L’iniezione di capitale ha completato il piano di rafforzamento patrimoniale previsto per il nuovo aggregato, che si aggiunge agli 1,1 miliardi di aumento di capitale chiuso nel 2012 per FonSai. «Con il progetto Unipol entrano in FonSai 1,7 miliardi», aveva spiegato il numero uno del gruppo Carlo Cimbri ai soci di Via Stalingrado il giorno del via libera alla ricapitalizzazione. Perché oltre all’aumento da 1,1 miliardi, approvato da Fondiaria-Sai, la dotazione patrimoniale della compagnia avrebbe beneficato appunto anche della fusione con Unipol Assicurazioni, che sarebbe stata ricapitalizzata con altri 600 milioni. «Unipol Assicurazioni», aveva aggiunto Cimbri, «non ha bisogno di essere ricapitalizzata avendo margini industriali assolutamente congrui, ma l’immissione di capitale è il modo con cui il gruppo Unipol e il mercato portano 1,7 miliardi all’interno di FonSai».

Cimbri aveva anche precisato che, considerando anche l’eccesso di capitale che Unipol portava con sé, pari a 900 milioni, il rafforzamento patrimoniale di FonSai sarebbe salito a 2,5 miliardi.

Sono state chiuse anche le trattative con i sindacati con la firma dell’accordo arrivata il 19 dicembre scorso, con il ricorso, per la prima volta, al fondo di solidarietà del settore assicurativo, che riguarderà circa 900 lavoratori cui mancano fino a 5 anni per maturare il diritto alla pensione.

Cimbri ha obiettivi ambiziosi per il piano industriale 2013-2015 ma questo non preoccupa il ceo, che ha promesso di dare soddisfazioni concrete agli azionisti, già a far data dall’esercizio 2013: «Come management il nostro intendimento, in base alle previsioni che abbiamo adesso, è di confermare una remunerazione del capitale», aveva detto il numero uno del gruppo presentando il bilancio dei primi nove mesi, «Ho sempre detto che un’adeguata remunerazione del capitale non è un’attività secondaria, bensì primaria, di chi amministra aziende quotate».

Intanto nel prossimi giorni entrerà nel vivo anche la questione della cessione di un portafoglio di polizze assicurative per 1,7 miliardi. Dismissione richiesta dall’Antitrust per concedere il via libera al gruppo Unipol all’acquisizione di FonSai. L’offerta del possibile acquirente, il gruppo assicurativo belga Ageas, è arrivata però solo il 19 dicembre scorso, proprio quando l’impegno preso con l’autorità guidata Giovanni Pitruzzella stava per giungere a scadenza. Dell’offerta è subito stata informata l’Antitrust, che in considerazione della complessità dell’operazione avrebbe concesso al gruppo bolognese di lavorare al dossier fino a metà gennaio.

L’operazione ha avuto il benestare anche della Legacoop, il cui presidente, Giuliano Poletti ha così commentato: “Ai soci, agli amministratori e ai manager di Unipol vanno riconosciuti la responsabilità ed il merito di aver condotto in porto un’operazione complessa e di aver dato gambe ad un progetto industriale che ha garantito all’industria assicurativa italiana di conservare il controllo di un importante soggetto e la cui validità trova conferma anche nella positiva accoglienza del mercato borsistico, che nell’anno appena trascorso ha premiato i titoli delle società interessate con forti rialzi”.
“Il successo di questo progetto”, sottolinea Poletti, “costituisce anche un meritato riconoscimento del patrimonio di competenze, di storia e di valori di cui Unipol è portatore e, insieme, di una modalità peculiare di presenza nel mercato assicurativo ispirata a valori di mutualità e di attenzione alle esigenze delle persone”.
“Siamo convinti”, conclude il presidente, “che questa presenza, oltre ad arricchire il pluralismo del mercato, rappresenterà un’opportunità’ importante per milioni di cittadini ed una positiva prospettiva per le migliaia di lavoratori del gruppo”.

Intanto ieri il nuovo gruppo ha segnato in apertura un rialzo del 4% a 2,548 euro, con 3 milioni di pezzi scambiati. A fine seduta il titolo ha invece ritracciato, chiudendo a 2,45 euro (+0,8%). Sul fronte dei volumi alla fine sono state scambiate 32 milioni di azioni, circa il doppio rispetto alla media delle ultime 30 sedute di Fonsai, pari a 15,8 milioni di pezzi (la giornata di punta è stata venerdì 3, quando i volumi scambiati hanno superato gli 80 milioni).