di Angela Zoppo
L’Italia risale di una posizione collocandosi al 19mo posto nella classifica dei sistemi pensionistici del Mercer Melbourne Global Pension Index (MMGPI), indagine condotta dalla società di consulenza Mercer e dall’Acfs (Australian centre for financial studies), col supporto dello stato di Victoria. L’indice prende in considerazione la previdenza pubblica, complementare e del risparmio previdenziale, anche attraverso strumenti assicurativi e di risparmio gestito. Lo studio, che copre 27 paesi e il 60% della popolazione mondiale, vede prima della classe, per il quinto anno consecutivo, la Danimarca, seguita da Olanda e Australia.

«In Italia manca ancora un approccio diversificato al sistema pensionistico», spiega Marco Valerio Morelli, ad di Mercer Italia, «In una prospettiva di medio-lungo periodo, è arrivato il momento di cercare un nuovo equilibrio, sia finanziario che culturale, in un contesto sociale che si prospetta molto diverso rispetto al passato ed in cui è sempre più necessaria una previdenza integrativa per garantire il benessere finanziario degli individui in età avanzata». Il punteggio fatto registrare dall’Italia è comunque buono: per adeguatezza (65,5 punti indice) la avvicina ad Austria, Svezia e Germania. Valori elevati anche per il tasso di sostituzione medio, il mantenimento del valore reale dei benefici pensionistici rispetto all’inflazione e la possibilità di trasferire asset tra diversi fondi. nche nella macro-area integrità al sistema italiano vengono assegnati punteggi pari a 10 decimi. Italia tra i primi della classe, quindi, per l’indipendenza societaria garantita ai fondi. (riproduzione riservata)
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