di Anna Messia
Il gruppo assicurativo svizzero Helvetia è arrivata al 100% della compagnia assicurativa Chiara Assicurazioni acquisendo il 47% delle quote che erano rimaste in mano alle banche partner nella distribuzione di polizze Danni, ovvero Banco Desio , Cr Asti, Bcc di Roma, Cr Cesena e Cr Ferrara. Un’operazione da 20 milioni di euro che potrebbe rappresentare solo la prima di una serie di mosse della compagnia in Italia. Perché il gruppo assicurativo, terzo in Svizzera dopo la fusione nel 2015 con National Suisse (alle spalle di Zurich e Axa Winterthur), è intenzionato a crescere all’estero e l’Italia è chiaramente uno dei mercati target. Già oggi, con oltre 900 milioni di premi tra Vita e Danni, l’Italia, (a pari merito con la Germania) è per Helvetia il secondo mercato di riferimento dopo la Svizzera e l’operazione su Chiara Assicurazioni rafforza la presa.
Gli accordi per l’acquisizione del 47% , che si aggiunge al 53% che era già stato rilevato nel 2014, prevedono infatti che la partnership bancassicurativa Danni venga prorogata di altri dieci anni, fino al 2026. «Le cinque banche collocheranno poi anche prodotti vita di Helvetia», spiega a MF-MilanoFinanza Fabio Carniol, amministratore delegato di Helvetia Vita e di Chiara Assicurazioni, «come è già avvenuto con alcune di esse». Chiara Assicurazioni, che a fine 2015 registrava premi per 32,9 milioni, può contare così su una rete stabile di circa 1.615 filiali bancarie, perché oltre alle cinque banche ci sono anche altri partner distributori (come Banca di Piacenza, Cr Cento o Cr Rimini, Popolare di Ragusa e Popolare Pugliese).
«La cooperazione con Banco Desio e le altre banche partner si è dimostrata estremamente proficua negli anni passati», ha commentato ieri il ceo di Helvetia Italia, Francesco La Gioia, «e siamo certi che le nostre banche partner continueranno ad essere un canale distributivo fondamentale anche in futuro».
Del resto si tratta dello stesso modello che per Helvetia si è rivelato vincente in Svizzera dove la compagnia è leader di mercato nella bancassicurazione retail grazie alla collaborazione con le 300 casse rurali, le Raiffeisen che sono anche azioniste (4%) della assicurazione. Il primo socio è però la società cooperativa Patria Mutual (34,1%), mentre il flottante, pari a circa il 62%, è per lo più in mano a piccoli risparmiatori. I premi complessivi sono di poco meno di 9 miliardi di euro e, oltre all’Italia e alla Germania il gruppo è presente, in maniera significatica, anche in Spagna e Austria. La volontà del management è però di aumentare il peso dei mercati esteri rispetto alla Svizzera.
E l’Italia, come detto, è un mercato in cui Helvetia è pronta a crescere valutando possibili acquisizioni, sia di compagnie Danni sia di compagnie Vita. Il gruppo guarda con particolare interesse alla bancassicurazione, ma non trascura i canali tradizionali. Insomma l’interesse è a 360 gradi e già in passato la compagnia non nasconde di aver studiato alcuni dossier che non si sono rivelati però adeguati ai target che avevano fissato in Svizzera. Ma altri ce ne sarebbero già altri sul tavolo. Intanto però Helvetia continua a siglare accordi distributivi guadando anche alle reti di private banking ma non solo. Risale a qualche mese fa l’alleanza siglata con CheBanca! (a seguito dell’acquisizione con Barclays) che potrebbe presto essere rafforzata ed estesa. «Stiamo lanciando prodotti che utilizzano le nuove tecnologie per dare attuazione alla strategia digital di Helvetia 20.20 annunciata di recente dal gruppo», aggiunge Carniol, «E’ il caso per esempio della polizza sulla casa in Casa con Chiara, che prevede l’installazione di device per la rilevazione dei rischi domestici». Resta poi da capire quale sarà il futuro nel gruppo di Smile Direct la compagnia diretta apportata da National Suisse. Helvetia ha scelto di prediligere il canale degli agenti (come in Italia, dove ce ne sono circa 450) ma Smile Direct potrebbe essere messa al loro servizio. I cantieri sono aperti. (riproduzione riservata)
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