Lo scandalo Dieselgate è il frutto di una «catena di errori» perpetrati da un piccolo gruppo di dipendenti della Volkswagen a partire dal 2005: è uno dei primi risultati delle indagini avviate dal gruppo automobilistico per comprendere le cause della peggior crisi nei suoi 78 anni di storia, costata, tra le altre cose, un profondo rimpasto manageriale, il lancio di un allarme utili, il taglio degli investimenti e il crollo del titolo in borsa.

I vertici della casa di Wolfsburg hanno fornito un aggiornamento della situazione il giorno dopo la notizia positiva su un filone, quello della Co2, che si è sgonfiato, con soli 36 mila veicoli coinvolti rispetto agli 800 mila iniziali, e la cancellazione dei 2 miliardi di euro di rischio economico associato.

 

Il presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Poetsch, ha affermato che «il gruppo Volkswagen è pienamente in funzione sotto ogni aspetto, anche in questi giorni ricchi di eventi. Per superare questa prova, dobbiamo fare un enorme sforzo comune e siamo tutti pronti a farlo». Gli ha fatto eco l’a.d. Matthias Mueller: «Stiamo facendo di tutto per superare la situazione attuale, ma non vogliamo permettere che la crisi ci paralizzi».

Per il momento, dunque, l’indagine ha identificato l’origine e lo sviluppo del Dieselgate, e soprattutto ha messo in luce come la questione non sia «il frutto un errore una tantum» ma di una «catena di errori». Il punto di partenza è rappresentato da «una decisione strategica di lanciare una promozione su larga scala di veicoli diesel negli Stati Uniti nel 2005», ma senza avere da subito motori EA 189 rispettosi dei più rigorosi requisiti legali e senza installare successivamente un software capace di eliminare il problema. Per Poetsch, però, «nessuna transazione commerciale giustifica il superamento dei limiti legali ed etici». Come primo passo, nove dirigenti che potrebbero essere stati coinvolti nelle manipolazioni sono stati sospesi. Poetsch ha escluso categoricamente prove che attestino il coinvolgimento dei membri dei consigli di gestione e sorveglianza.

«Il gruppo sta facendo progressi su tutte e cinque le priorità fissate alla fine di ottobre», ha quindi sintetizzato l’azienda. «Le soluzioni tecniche per i clienti in Europa sono state sviluppate, presentate alle autorità e da queste valutate in modo positivo. Queste soluzioni inizieranno a essere attuate a gennaio».

© Riproduzione riservata