di Valerio Stroppa  

Consulenti finanziari indipendenti ancora senza albo. Sono passati più di sei anni dal 30 giugno 2008, data dalla quale sarebbe dovuto partire il registro dei consulenti e delle società a parcella («fee only») previsto dagli articoli 18-bis e 18-ter che hanno aggiornato il Testo unico della finanza (dlgs 24/2/98, n. 58). Al punto che Nafop, l’associazione di categoria, è pronta ad autotassarsi per farlo partire. L’idea è stata lanciata nel corso dell’assemblea nazionale che si è tenuta venerdì scorso a Verona, dal momento che in passato erano stati proprio i costi operativi a essere indicati come una delle cause della mancata partenza dell’albo. «È assurdo che dopo tutto questo tempo siamo ancora senza una soluzione, nonostante innumerevoli riunioni e le rassicurazioni ricevute dalle istituzioni», spiega il presidente Nafop, Cesare Armellini, «per questo abbiamo proposto di finanziare noi stessi l’avvio dell’albo e il funzionamento dell’organismo per la sua tenuta. Questo ritardo ha di fatto congelato un’intera categoria, non consentendo lo sviluppo di un’attività di consulenza che ha dimostrato nel tempo di poter dare concreti benefici ai risparmiatori».