Dietro una revoca per giusta causa di un agente Axa, si profilerebbero gli estremi di un comportamento restrittivo – da parte della mandante – dell’attività di intermediazione assicurativa, tesi a eludere e vanificare gli effetti della legge n. 40/2007. Lo Sna, anticipando l’intenzione di mettere in atto tutte le necessarie azioni sindacali a tutela dell’agenzia associata, sulla base della documentazione attualmente in suo possesso, ritiene che l’agente possa essere stato infatti colpito dal provvedimento in quanto operante in regime di plurimandato ed ha pertanto chiesto alla compagnia di ritirare la revoca. L’agenzia avrebbe assunto un secondo mandato nel 2008, dandone correttamente comunicazione alla mandante. Dal quel momento in poi, secondo quanto afferma il collega revocato, l’atteggiamento dell’impresa nei confronti dell’agenzia sarebbe radicalmente cambiato. «Per un anno non abbiamo ricevuto mai la visita degli ispettori, non siamo più stati invitati alle convention e ci è stata resa impossibile la partecipazione alle gare». L’agenzia in questione è storicamente significativa per Axa e nessuna ispezione aveva mai rilevato irregolarità di qualsiasi genere. Parrebbe che il fatto scatenante sia stato una lettera di reclamo da parte di un cliente al quale – all’atto del rinnovo della polizza Rca– sarebbe stato proposto un preventivo di importo inferiore presso l’altra compagnia di cui l’agenzia esprimeva il mandato. L’agenzia – proprio in quanto plurimandataria – aveva per legge l’obbligo di proporre al cliente entrambi i preventivi. Poiché Axa non avrebbe reso disponibile tale lettera di reclamo – menzionata nel provvedimento di revoca – né alla stessa agenzia, né al legale che la rappresenta, né allo Sna, né al Gruppo Agenti, l’effettivo contenuto è ignoto