di Paola Valentini

In frenata la raccolta del risparmio gestito di ottobre. In base alle mappa mensile di Assogestioni, i flussi netti si sono attestati a quota 2,95 miliardi di euro, la metà circa rispetto ai 5,79 miliardi di settembre. Il dato del mese conferma la tendenza da inizio anno con il saldo dei dieci mesi che ammonta a 51 miliardi a fronte dei 126 miliardi dello stesso periodo 2015.

I fondi aperti hanno ottenuto 2,34 miliardi, più che dimezzando i flussi su settembre (5,2 miliardi). Per le gestioni di portafoglio il mese si è chiuso con 354 milioni a fronte dei 581 milioni di settembre (in rosso le gestioni retail per 297 milioni, in attivo per 651 milioni le gestioni istituzionali). Da inizio anno i fondi aperti hanno raccolto quasi 31 miliardi, mentre le gestioni di portafoglio 20 miliardi.

Il patrimonio netto gestito dall’industria è sceso dal massimo storico di 1.926 miliardi di fine settembre a 1.912 miliardi di ottobre a causa delle performance di mercato poco brillanti non compensate dai flussi.

Sul fronte dei fondi aperti spicca sempre la raccolta degli obbligazionari che hanno registrato flussi pari a 2,6 miliardi, in aumento rispetto ai 2,2 miliardi di settembre. Anche gli hedge fund hanno visto i flussi in ascesa, seppur con cifre modeste (20 milioni a fronte dei -57 milioni di settembre).

Tutte le altre categorie hanno invece avuto un calo della raccolta. I bilanciati sono passati dai 522 milioni a 498 milioni, in drastico calo anche i flessibili scesi da 2,3 miliardi a 860 milioni e i monetari che sono finiti in rosso (-1,2 miliardi dai 888 milioni di settembre). Per gli azionari settembre è stato un altro mese con saldo negativo (-424 milioni dai -678 milioni di settembre).

Questi dati confermano la tendenza emersa nei mesi precedenti dal momento che la maggior parte della raccolta dei fondi aperti da inizio anno è concentrata sugli obbligazionari (16,1 miliardi e sui flessibili 13,8 miliardi).

Dominano sono sempre i prodotti di diritto estero con 1,6 miliardi a ottobre, pur se in rellentamento rispetto ai 4,5 miliardi di settembre (24 miliardi nei dieci mesi), mentre più costante la crescita dei comparti di diritto italiano con 686 milioni a ottobre, in linea con i 690 milioni di settembre (5,7 miliardi da inizio anno).

Guardando alle singole società di gestione, prima per flussi del mese è Intesa Sanpaolo con 1,46 miliardi che può contare sul contributo di Eurizon Capital pari a 1,83 miliardi, in rosso per 373 milioni, invece, Fideuram.

Seconda si piazza Amundi (545 milioni), seguita dal gruppo Ubi Banca (539 milioni) e da Pioneer (401 milioni). In rosso Generali (-1,2 miliardi) che attribuisce il risultato di raccolta ad operazioni infragruppo.

Tra gli esteri continua a crescere sul mercato italiano Jp Morgan Asset Management che con flussi per 244 milioni in ottobre gestisce masse nel Paese per oltre 27 miliardi e si conferma primo gruppo estero (senza una propria rete di collocamento) per patrimonio gestito in fondi aperti.

In parallelo continuano a sgonfiarsi le masse di Franklin Templeton che con un rosso di 283 milioni in ottobre ha visto i suoi asset italiani scendere a 17,4 miliardi.

Tra gli altri esteri si segnalano i 154 milioni di M&G, deboli invece i risultati di Invesco (-4,3 milioni), Schroders (-22 milioni) e Morgan Stanley (11 milioni).

Sul fronte delle società quotate le Poste hanno segnato una raccolta negativa per -132 milioni, in positivo invece Azimut (212 milioni), Mediolanum (137,9 milioni) e Anima (43 milioni).
Fonte: logo_mf} else {