di Nicola Caroisielli
Detto, fatto. Sono passate poco più di 24 ore dalla dichiarazione fatta all’investor day a Londra da Philippe Donnet sottolineando l’importanza che l’innovazione tecnologica rivestirà nella propulsione delle sei azioni indicate al mercato nel piano 2016-2018. Ebbene, ieri il preventivato accordo tra Generali e Microsoft è stato raggiunto, anche se non sembra aver impattato positivamente sul titolo che nella giornata di ieri ha oscillato, seppur di poco, verso il basso. Il primo calo si è avvertito nel primo pomeriggio con il titolo sceso a 11,19 euro. Alla fine delle contrattazioni il calo è stato dello 0,44% a 11,25 euro. L’accordo, inerente la business digital transformation, è volto a valorizzare l’efficienza di dipendenti, agenti e partner di Generali , a migliorare i processi operativi e ad aumentare i ricavi, grazie a innovativi modelli di business. La partnership si concentrerà sul digital workplace, con l’obiettivo di individuare una piattaforma innovativa che consenta ai dipendenti l’utilizzo di servizi avanzati per la collaborazione e le comunicazioni; sul customer centric new business, poiché usando le capacità di Microsoft di analisi delle attività social, si punta a interagire nel miglior modo possibile con i potenziali clienti di Generali attraverso offerte su misura, creazione di nuovi canali di comunicazione per migliorare l’esperienza del cliente e disegnare prodotti assicurativi innovativi (smart contract); sull’insurance business platform, che punterà a creare una piattaforma digitale integrata che permetta ai partner di interagire con Generali . Questa operazione conferma le affermazioni di Icbpi secondo cui il piano presentato a Londra dalla compagnia assicurativa non si è concentrato solo sul taglio dei costi, tenuti sotto controllo per migliorare l’efficienza del meccanismo operativo, ma sul continuo processo di trasformazione con investimenti in Ict e sfruttando le nuove opportunità offerte dalla tecnologia.
Secondo gli esperti di Banca Akros «il piano si è rivelato simile al precedente, non solo per quanto riguarda gli obiettivi, ambiziosi, ma raggiungibili» ma anche alla luce della conferma del target di dividendo oltre i 5 miliardi di euro nel periodo 2015-2018; per questo il broker stima una rivalutazione positiva del titolo tra il 5 e il 15% con target price a 13,4 euro. Il piano presentato da Generali ha convinto anche Banca Imi: «L’espansione progressiva del dividendo, che noi calcoliamo essere intorno a 5,2 miliardi a livello cumulativo nel periodo 2015-2018, è la chiave dell’equity story»; la raccomandazione resta buy e il target price a 16 euro. Il bilancio positivo degli analisti è stato condiviso anche da Ubs (target price a 14,4 euro) secondo cui il gruppo ha fatto bene a rassicurare gli investitori sulla sostenibilità degli obiettivi in termini di cassa e dividendo; inoltre, Ubs ha giudicato positivamente il possibile miliardo di euro di cassa non operativa extra che Generali dovrebbe generare attraverso alcune cessioni che permetterebbe una flessibilità di capitale maggiore consentendo possibili operazioni m&a. Ma ha concluso: «Il referendum del 4 dicembre e la potenziale ricapitalizzazione degli istituti di credito rimangono i principali catalizzatori a breve termine per Generali , data la sua esposizione al comparto».
Voce fuori dal coro dei buy proposti dagli analisti è stata quella di Equita che ha confermato il rating hold con target price a 15 euro e si è detta cauta nonostante la «la solidità del piano darebbe spazio per alzare leggermente le stime che invece confermiamo prudenzialmente tenendo conto dell’ampia volatilità mostrata dallo scenario di riferimento». (riproduzione riservata)
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