di Paola Valentini
fondi di investimento

Eurizon Capital chiude i nove mesi in forte crescita e apre il cantiere dei Piani di risparmio (Pir). Da inizio anno le masse della società di gestione del gruppo Intesa Sanpaolo sono cresciute del 6,4% arrivando a quota 284 miliardi di euro a fine settembre. Nei primi nove mesi l’utile netto consolidato è risultato pari a 290,4 milioni, derivante da un margine da commissioni pari a 406,6 milioni.

I flussi netti del trimestre, circa 3,6 miliardi di euro, sono i più elevati del sistema (secondo i dati Assogestioni) e confermano la posizione di leadership per raccolta da inizio anno con oltre 12 miliardi complessivi. In particolare sui fondi aperti, Eurizon Capital ha registrato afflussi per circa 8 miliardi nei primi nove mesi (di cui 2,8 miliardi nel trimestre), oltre un terzo dei risultati dell’industria, grazie soprattutto ai fondi flessibili.

Nel periodo sono stati lanciati 60 nuovi prodotti: 43 fondi di diritto italiano e 17 comparti lussemburghesi e a breve, quando saranno introdotti nell’ordinamento italiano, la società arricchirà la gamma con i Pir, piani di risparmio a lungo termine destinati al retail che prevedono l’investimento di almeno il 70% del capitale in azioni o bond di società italiane o Ue con stabile organizzazione in Italia (di questo 70% almeno il 3% deve essere destinato a strumenti emessi da società italiane o Ue con stabile organizzazione in Italia non quotate sul Ftse Mib).

A fronte di questo impegno, per una durata del piano di almeno cinque anni e fino a un ammontare complessivo non superiore a 150 mila euro, chi investe tramite i Pir si vedrà azzerate le tasse sulle rendite finanziarie (attualmente con aliquota del 26%), oltre all’esenzione della fiscalità sulle successioni. “L’evoluzione dei bisogni dei nostri clienti e della normativa sono il punto di partenza della continua innovazione di prodotto e di servizio di Eurizon Capital”, commenta Tommaso Corcos, amministratore delegato di Eurizon Capital Sgr, nonché presidente di Assogestioni.

“Su queste basi ci stiamo preparando per l’introduzione in Italia dei Pir. Siamo convinti che i Piani individuali di risparmio, grazie alla loro natura di investimenti a medio termine soggetti a un trattamento fiscale molto favorevole per i risparmiatori e finalizzati in particolare al sostegno delle piccole e medie aziende italiane, saranno una grande opportunità per i clienti e un supporto per l’economia reale”, prosegue Corcos.

Nel corso dell’anno, tra l’altro, Eurizon ha lanciato un fondo dedicato alle small e mid cap italiane, destinato per ora ai soli investitori istituzionali dato che ha soglia minima di 3 milioni di euro. Si tratta dell’Eurizon Easy Fund Equity Small Mid Cap Italy che si affianca allo storico fondo della casa specializzato in pmi per il retail, l’Eurizon Azioni Pmi Italia. Intanto sul fronte delle gestioni per gli istituzionali Eurizon è risultata tra le sette società di gestione, e l’unica italiana, ad aggiudicarsi i nuovi mandati di investimento del fondo pensione dei metalmeccanici Cometa (il più grande in Italia tra i negoziali con masse per 10 miliardi).

Nel frattempo diventa sempre più rilevante il contributo del canale estero. In Cina, Penghua continua a registrare consistenti volumi di raccolta: 6,6 miliardi di euro nel trimestre e 18,6 miliardi da inizio anno, equamente distribuiti tra gestioni individuali e gestioni collettive. Considerando anche il patrimonio gestito di questa partnership cinese, che a fine settembre ammontano a 78,4 miliardi di euro, il patrimonio complessivo di Eurizon Capital supera i 362 miliardi.

Inoltre, si rafforza la presenza in Cina con una nuova realtà costituta nel trimestre: Yi Tsai, società di wealth management che fa capo al Gruppo Intesa Sanpaolo , a cui Eurizon Capital parteciperà con una quota del 20%. Buoni anche i risultati delle attività nei Paesi dell’Est Europa, area in cui il patrimonio gestito da Eurizon a fine settembre ammonta a 3,4 miliardi di euro, con 129 milioni di euro di raccolta netta da inizio anno, di cui 91
milioni confluiti nel corso dell’ultimo trimestre. Le controllate in questi mercati sono la slovacca Vub Am, l’ungherese Cib Ifm e la croata Pbz Invest.

Infine dal 4 luglio scorso, è entrata nel perimetro la società londinese Eurizon SLJ Capital con un patrimonio che a fine settembre ammonta a circa 8,2 miliardi di euro, tra mandati di gestione e servizi di advisory. Nel corso del trimestre sono stati lanciati i primi prodotti nati da questa partnership che si avvalgono dell’expertise della joint-venture britannica: un comparto lussemburghese che investe principalmente in valute attraverso un’analisi top-down dei mercati globali e un prodotto focalizzato su strategie macro.
Fonte: logo_mf