L’iniziativa è partita da Generali Italia che in marzo ha lanciato il Welfare Index Pmi con l’obiettivo di scandagliare a fondo le nuove esigenze delle aziende e dei loro dipendenti in tema di welfare. Per la prima edizione, nata con una prospettiva triennale, sono state monitorate poco più di 2 mila Pmi italiane, nel settore industriale e agricolo, in collaborazione con Confindustria e Confagricoltura, sfruttando la presenza capillare su tutto il territorio nazionale e in tutti i distretti produttivi della compagnia triestina. «Siamo da sempre gli assicuratori delle imprese, e non solo delle grandi imprese. È stato inevitabile guardare alle opportunità che le aziende intravedono, per accompagnarle in un percorso di migliore conoscenza del welfare aziendale», ha spiegato a MF Andrea Mencattini, responsabile controllate assicurative e rapporti istituzionali di Generali Italia. «Di fronte all’esplosione di nuovi servizi che possono essere erogati dall’azienda è opportuno fare uno sforzo per focalizzare le aree privilegiate di intervento», ha aggiunto Mencattini, «oltre i flexible benefit, ci sono almeno tre pilastri che creano la qualità del welfare e indicano le opportunità per il welfare aziendale». Per il manager previdenza, salute e assistenza, a fronte delle necessità della non autosufficienza, sono e saranno le frontiere da esplorare. È una sfida che la compagnia del Leone sta affrontando forte dell’esperienza fatta con i suoi dipendenti quindi della propria cultura di welfare aziendale, radicata nella gestione dei suoi fondi previdenziali e sanitari, ma non solo. «Nei pacchetti di Welfare aziendale che predisponiamo per i nostri dipendenti hanno riscosso un grande successo, per esempio, i talent days, le giornate organizzate per orientare i figli dei lavoratori alla vigilia delle scelte universitarie», ha ricordato Mencattini.

Welfare Index Pmi è un’iniziativa che mira a diffondere politiche di welfare anche nelle piccole e medie imprese. Dieci le aree d’intervento prese in considerazione: previdenza integrativa, salute, assicurazioni per dipendenti e famiglie, tutela delle pari opportunità e sostegno ai genitori, conciliazione lavoro-famiglia, sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie, formazione e sostegno alla mobilità delle generazioni future, sicurezza e prevenzione, sostegno ai soggetti deboli e integrazione sociale, welfare allargato al territorio. «Welfare Index Pmi è anche uno strumento di auto valutazione per le imprese», ha concluso Mencattini, «ogni impresa registrata, in una sezione privata del sito può verificare il proprio livello di welfare e confrontarsi con le best practice di settore innescando così un’emulazione verso la qualità delle iniziative di welfare. E in più può stringere un rapporto più stretto con il suo territorio». L’obiettivo della seconda edizione della ricerca è quello di allargare lo spettro di analisi al sistema delle imprese artigiane professionali e del terzo settore con l’aiuto di Confartigianato e Confprofessioni.
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