di Giorgio Spaziani Testa*

Mediobanca Securities avanza (MF del 30 agosto) la proposta dell’assicurazione obbligatoria per tutte le abitazioni italiane (chissà perché non per gli immobili non abitativi), asserendo che «potrebbe costare circa 100 euro pro capite». A parte la stima sui costi, del tutto aleatoria, su questa proposta –che all’estero non viene presa in considerazione e sulla quale il Governo si è già pronunciato in modo contrario, per bocca del ministro Delrio– va ricordato quanto affermato dall’Antitrust in due pareri di pochi anni fa: «Una copertura assicurativa generale contro le calamità naturali –secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato– comporta rilevanti e inevitabili limitazioni alla regola della concorrenza». (Parere 12 aprile 1999). «L’imposizione di un obbligo assicurativo contribuisce a irrigidire la domanda dei consumatori, che saranno indotti ad accettare le condizioni praticate dalle imprese, anche quando le considerano particolarmente gravose» (Parere 20 novembre 2003). La strada degli obblighi non porta da nessuna parte, se non verso oneri ancora più gravosi per una proprietà immobiliare già oppressa da una forte fiscalità e da spese sempre maggiori. Si pensi, piuttosto, a rafforzare gli incentivi fiscali per tutti quegli interventi che vanno in direzione della prevenzione, nonché a rafforzare i controlli pubblici sugli interventi edilizi e sui professionisti che –spesso disinvoltamente– li avallano (e che in questi giorni riempiono i giornali di ricette miracolose). Questa è la strada da seguire. (riproduzione riservata)
*presidente Confedilizia
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