di Paola Valentini
Torna in attivo a luglio la raccolta netta del risparmio gestito. Dalla mappa di Assogestioni emerge che il mese si è chiuso con flussi pari a 3,2 miliardi di euro, a fronte del rosso per 5,5 miliardi di giugno, il che porta il totale dei sette mesi del 2016 a 31,6 miliardi. Dal confronto con lo stesso periodo 2015, peraltro da record (105 miliardi) si conferma comunque il rallentamento del passo della raccolta già rilevato nei mesi precedenti.

Ma in ogni caso, c’è da sottolineare che nonostante la forte turbolenza sui mercati post Brexit e la crisi in borsa nelle prime settimane l’industria ha tenuto la rotta anche considerando che oltre 2,5 miliardi (-3,1 miliardi a giugno) sono arrivati dai fondi aperti, prodotti principalmente sottoscritti da risparmiatori retail, mentre 649 milioni (-2,5 miliardi a giugno) si riferiscono alle gestioni di portafoglio.

Il patrimonio gestito totale è salito al record storico di 1.895 miliardi e la torta è divisa quasi a metà tra gestioni collettive e gestioni di portafoglio: 910 miliardi le prime (di cui 862 miliardi nei fondi aperti e 47,5 miliardi nei fondi chiusi) e 985 miliardi le seconde (di cui 122,8 miliardi nelle gestioni retail e 862 miliardi nelle gestioni istituzionali). In totale da inizio anno i fondi aperti hanno attirato 14,9 miliardi e le gestioni di portafoglio 16,6 miliardi.

Scendendo nel dettaglio dei fondi aperti, da sottolineare il dato positivo dei fondi azionari che hanno chiuso il mese con una raccolta di 489 milioni (-1,9 miliardi a giugno) in un contesto come quello di luglio che era stato caratterizzato da sedute ad alta volatilità.

E’ però il segmento dei fondi obbligazionari ad aver messo a segno i flussi più elevati nel mese, 1,39 miliardi (-1 miliardo a giugno), seguito dai fondi flessibili (1,2 miliardi dai 2 miliardi di giugno), mentre i bilanciati si devono accontentare di flussi per 144 milioni (-13 milioni a giugno).

Da inzio anno sono i flessibili i comparti con la raccolta netta maggiore, 9 miliardi, e precedono gli obbligazionari (5,4 miliardi), i bilanciati (1,7 miliardi), in rosso gli azionari (-1 miliardo) e i monetari (-162 milioni). In totale da inizio anno i fondi aperti hanno attirato 14,9 miliardi e le gestioni di portafoglio oltre 16,6 miliardi.

Tra le singole società di gestione, primo per flussi di luglio risulta il gruppo Intesa Sanpaolo con 1,67 miliardi, quasi tutti di Eurizon Capital (1,65 miliardi) mentre Fideuram ha un saldo di 16 milioni. Seconda Amundi con 698 milioni, terza Ubi Banca con 514 milioni. Tra i big in rosso Pioneer (-924 milioni) e Generali (-454 milioni). In particolare la compagnia triestina ha spiegato che il risultato di raccolta registrato dal gruppo è dovuto principalmente ad operazioni infragruppo.

Mentre sul fronte degli operatori specializzati esteri che non hanno una rete di casa (come Amundi che conta sulla rete Cariparma), al top della raccolta di luglio c’è Jp Morgan Asset Management con 240 milioni seguito da Schroders (138 milioni) e Morgan Stanley (112 milioni).
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