L’IVASS ha pubblicato sul proprio sito internet la prima relazione annuale sull’attività svolta in materia di antifrode.

Prevista dalla legge n. 221/2012 di conversione del c.d. decreto “sviluppo bis”, dà conto dei presidi posti in essere e dell’attività svolta dalle imprese di assicurazione e dall’Istituto di vigilanza nella lotta alle frodi assicurative nel settore della R.c. auto.

In merito all’azione di contrasto alle frodi esercitata dalle imprese assicurative il confronto tra i dati 2012 e 2013 evidenzia un complessivo aumento di tale attività.

Nonostante i sinistri denunciati nel 2013 siano diminuiti del 6,5% circa rispetto alla precedente annualità, si registra un incremento di circa il 15% del numero dei sinistri individuati dalle imprese come esposti a rischio frode che, dai 400.000 circa del 2012, passano a 460.000 circa per il 2013.

In misura più elevata risultano aumentati i numeri relativi alle querele proposte dalle imprese nel 2013, rilevandosi, rispetto al 2012, un incremento del 30% per fattispecie legate a possibili frodi in fase liquidativa, e del 35,5% per fattispecie fraudolente connesse ad aspetti contrattuali e precontrattuali.

Inoltre, nonostante la rilevata diminuzione del numero dei sinistri, l’ammontare su base nazionale delle stime sul risparmio conseguito per effetto della lotta alle frodi è cresciuto di più del 3%, passando dai 177,5 milioni di euro del 2012 ai 183,5 milioni nel 2013.

A fronte di tali evidenze, sotto il profilo dell’efficacia dell’azione antifrode svolta, si segnalano aree di attività delle imprese in cui è possibile conseguire ampi margini di miglioramento.

Nel 2012, ad esempio, il 78% del totale del risparmio ottenuto per l’azione antifrode si è concentrato in 15 imprese, che risultano, peraltro, aver complessivamente conseguito i migliori indici di sinistralità del mercato.

Le analisi effettuate evidenziano, inoltre, come, in tali imprese, la componente di prevenzione risulti centrale nei modelli organizzativi adottati e si concretizzi in modo importante nella proposizione di clausole che non soltanto costituiscono un filtro in grado di dettagliare il rischio in fase di assunzione ma agiscono in maniera anche risolutiva nello svolgimento della fase liquidativa (scatola nera, ispezione preventiva, risarcimento in forma specifica).

Oltre ai dati relativi all’azione di contrasto, la relazione illustra l’attività direttamente esercitata dall’IVASS per promuovere ed incentivare adeguate azioni di opposizione ai fenomeni criminosi, gli accordi e le collaborazioni poste in essere con istituzioni pubbliche e forze dell’ordine al fine di ridurre il peso economico di tali reati, che grava, in ultima istanza, sugli assicurati in termini di maggiori premi.

La relazione espone anche l’attività di vigilanza svolta dall’Istituto sulle imprese assicurative  al fine di valutare l’adeguatezza delle procedure e delle iniziative da queste adottate per  contrastare e prevenire le frodi. Tale attività, di cui vengono esplicitati criteri valutativi e modalità di applicazione, si basa sulle informazioni trasmesse all’IVASS dalle stesse società mediante il modello predisposto dal Regolamento ISVAP n. 44, quest’anno raccolte e processate per la prima volta dall’entrata in vigore della predetta normativa.

Nella relazione, infine, vengono fornite informazioni sullo stato dei lavori in corso per la  realizzazione dei progetti in itinere, con particolare riferimento alle iniziative in atto per la  costituzione dell’Archivio Informatico Antifrode, un sistema di collegamento ed integrazione  di archivi pubblici e privati per l’attività di prevenzione e contrasto delle frodi in campo  assicurativo e di sostegno all’attività di polizia.