Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Pace fatta tra Exor e Covéa dopo le incomprensioni sorte nei mesi scorsi in seguito alla decisione dell’istituto francese di non onorare gli impegni assunti in precedenza e legati all’acquisizione del gigante della riassicurazione PartnerRe dalla holding degli Agnelli-Elkann. Secondo quanto è stato comunicato ieri in serata le parti hanno raggiunto un accordo in base al quale Covéa investirà 1,5 miliardi, metà con Exor e metà in veicoli di riassicurazione per scopi speciali gestiti dalla stessa PartnerRe. Un importo di 750 milioni di euro costituirà un tesoretto che potrà essere impiegato per cogliere «opportunità d’investimento» ancora da individuare, insieme a Exor. I restanti 750 milioni di euro, soggetti a un periodo di lock-up da tre a cinque anni, verrà invece destinato a supportare una serie di strumenti riassicurativi gestiti da PartnerRe. La ricomposizione della frattura arriva dopo settimane in cui le parti hanno passato al setaccio le diverse alternative percorribili, individuando alla fine una soluzione che viene definita win-win e migliorativa rispetto all’ipotesi iniziale.
Alla fine di giugno il numero di posizioni presenti nelle forme pensionistiche complementari è di 9,223 milioni; la crescita rispetto alla fine del 2019, pari a 105 mila unità (1,2%), è inferiore rispetto ai periodi precedenti all’emergere dalla crisi epidemiologica ed è risultata pressoché nulla nel secondo trimestre. È quanto comunica la Covip, precisando che a tale numero di posizioni, che include anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti che può essere stimato in 8,3 milioni di individui. I fondi negoziali registrano circa 59 mila posizioni in più (1,9%). Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti contano 1,57 milioni di posizioni, crescendo di circa 20 mila unità (1,3%) rispetto alla fine del 2019. Per i Pip «nuovi» il totale delle posizioni è di 3,444 milioni, in aumento nel semestre di circa 25.000 unità (0,7%).
Cattolica ha lasciato sul terreno ieri il 2,14% a 5,02 euro in una giornata travagliata che ha visto il Ftse Mib chiudere in rialzo dell’1,5%. Al centro dell’attenzione, l’intervento della Gdf che ha effettuato una perquisizione nella sede della compagnia per acquisire i documenti dopo gli accertamenti della Consob e su mandato della Procura di Verona. I finanzieri hanno notificando tre informative di garanzia al presidente del cda, Paolo Bedoni, al direttore generale Carlo Ferraresi e al segretario del cda Alessandro Lai ipotizzando il reato di illecita influenza sull’assemblea. Gli accertamenti fanno riferimento alle assise dell’aprile dello scorso anno, quando era ancora alla guida come ad Alberto Minali e quando per le nomine era stata presentata una sola lista, alle assemblee del giugno 2020 e a quella del 31 luglio scorso. Per queste ultime due riunioni era stato predisposto un rappresentante indipendente, Computershare, per la verifica del voto e delle deleghe.
  • Auto, vendite luglio -11% Fca fa meglio del mercato
Dopo mesi di vendite ridotte al lumicino come conseguenza del lockdown, il mercato italiano dell’auto rivede la luce, pur a fronte di un calo percentuale che resta a due cifre. Secondo quanto ha reso noto ieri pomeriggio il ministero dei Trasporti, a luglio le vetture complessivamente immatricolate in Italia sono state quasi136.500, vale a dire l’11% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Estendendo l’arco d’analisi ai primi sette mesi dell’anno, le macchine immatricolate sono state 720.600, per una flessione tendenziale del 41,7% che inevitabilmente sconta l’effetto dei mesi di chiusura forzata dei concessionari come misura di contrasto all’epidemia di Covid-19. Quanto a Fiat Chrysler, in luglio il gruppo italoamericano guidato da Mike Manley ha reso noto di aver ottenuto un risultato migliore rispetto a quello del mercato, con oltre 31 mila registrazioni che hanno consentito di raggiungere una quota del 22,8%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno scorso.

Ascesa dell’1,2% alla fine del mese di giugno del numero di posizioni presso le forme pensionistiche complementari, rispetto allo stesso periodo del 2019, giunta a quota 9,223 milioni (e i fondi negoziali vanno a quota 3,219 milioni, pari a +1,9%), ma si tratta di un incremento inferiore, rispetto alle fasi antecedenti l’emergere dalla crisi epidemiologica da Coronavirus, nonché «pressoché nullo nel secondo trimestre dell’anno». E, sebbene i mercati finanziari globali stiano recuperando terreno, dopo le pesanti perdite di avvio del 2020, i rendimenti della previdenza integrativa sono sì risaliti, pur continuando in media a rimanere negativi rispetto alla fine dell’anno passato: al netto dei costi di gestione e della fiscalità, infatti, i fondi negoziali hanno visto andare in fumo l’1,1%, percentuali che si elevano fino al 2,3% e al 6,5%, rispettivamente, per i fondi aperti e i Pip (Piani individuali pensionistici) di ramo III, caratterizzati generalmente da «una maggiore esposizione azionaria».
Un giro d’affari in monopattino. Con un aumento dei noleggi del 70%. Il trend dei mezzi elettrici, complici gli incentivi del governo, è in crescita in tutta Italia. È a Torino, però, che le aziende del settore hanno fatto registrare un incremento da record. Col monopattino che nel capoluogo piemontese si conferma il veicolo per eccellenza nella fase post pandemia.
In ogni angolo delle principali città, in seguito al lockdown, sono spuntati servizi di sharing per i monopattini. Sotto la Mole le imprese del comparto sono cinque. Una di queste è Dott. «Già a febbraio avevamo notato una crescita del 50% rispetto a dicembre», ha spiegato il responsabile della società, Davide Silvestri. «Durante il lockdown c’è stata una fisionomica decrescita sino all’80%, ma ora registriamo un aumento del 70%».

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  • L’inferno di Alessandria case e scuole scoperchiate “Sembrava una guerra”
Raffiche di vento così violente da sradicare di netto un cedro del Libano secolare e altri cento alberi, capaci di spazzare via decine di tetti. Le lamiere sono volate in piazza Matteotti e la scena sembra quella di un bombardamento aereo. Il vento a 106 chilometri orari non è durato più di mezz’ora. Poi è arrivato il nubifragio. I meteorologi lo chiamano Downburst. È un fenomeno circoscritto, colpisce piccole porzioni di territorio e sabato è toccato ad Alessandria, i confini del suo passaggio sono ben delineati già sull’autostrada. L’ospedale Civile di Alessandria è stato costretto a trasferire ad Asti una decina di pazienti per i danni al tetto del blocco operatorio e del reparto di degenza all’ottavo piano. In città i tetti danneggiati sono degli enormi cantieri con decine di uomini che tendono teli di plastica per coprire le solette esposte alla pioggia. Alessandria ha già chiesto il riconoscimento dello stato di calamità. Non è solo la città di Alessandria a invocare lo stato di calamità. Gli agricoltori parlano di «una strage nei campi» a causa delle piogge e della grandine che ha colpito diverse zone del Nord. Nel Sud Italia sono invece gli incendi a fare paura. Ondate di maltempo sempre più brevi ma dalla potenza devastante. Allagamenti e disagi si sono registrati in Lombardia, dove il Seveso è sorvegliato speciale e in Veneto dove Venezia aspetta l’acqua alta e gli interventi dei vigili del fuoco sono stati centinaia a Verona, Vicenza, Belluno e Padova.
  • A Verona una faida poco Cattolica
Nuova faida a Verona tra Cattolica e l’ex amministratore delegato Alberto Minali. Una lite che si innesta sulle indagini a carico degli ex vertici del gruppo veneto e arriva in un momento di cambiamento dell’assicurazione mutualistica, che si è appena trasformata in spa. La Gdf sta indagando su Cattolica in seguito a un’esposto della Consob dello scorso novembre, fatto proprio da Minali, che era stato appena accompagnato alla porta. Secondo Minali, l’assicurazione che all’epoca votava per testa, avrebbe modificato ad arte lo svolgimento di ben tre assemblee tra il 2019 e il 2020.Cattolica, che ritiene le accuse fantasiose, si riserva di adire alle vie legali nei confronti di Minali. La guerra tra le mura di Verona e le sue fazioni, in realtà potrebbe avere riflessi più allargati, perchè la bagarre legale rischia di inficiare l’esito del prossimo aumento di capitale da mezzo miliardo, necessario per riequilibrare i conti, dove Generali si propone come cavaliere bianco e garantendo tre quinti della somma. Tra gli investitori c’è il finanziere Warren Buffett, la Fondazione Cariverona, la Coldiretti e un noto prelato: un copione di quelli capaci di ispirare perfino Dan Brown.

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  • Mercato auto, più contenuto il calo di luglio (-11%)
Non c’è ancora l’effetto ecobonus, ma le offerte promozionali delle case automobilistiche e dalle loro reti di vendita limitano i danni post Covid. Le immatricolazioni auto nel mese di luglio registrano una perdita dell’11% rispetto allo stesso periodo 2019, contenendo le precedenti flessioni di maggio (-49,6%) e giugno (-23,1%) è netto, considerato anche il fatto che i volumi registrati nei mesi estivi sono tradizionalmente bassi. In un quadro di recessione economica, con un Pil stimato in perdita a doppia cifra, il mercato auto nel 2020 secondo l’associazione non riuscirebbe a superare 1.200.000 immatricolazioni, perdendo il 37% delle auto rispetto al 2019. Un livello che ci riporterebbe ai valori del 1978. Ma la situazione attuale potrebbe sbloccarsi il prossimo anno quando si dovrebbe registrare un rimbalzo, con un recupero di 300.000 autovetture e un incremento delle vendite del 25% a 1.500.000 unità. Il crollo delle immatricolazioni di quest’anno fino a luglio (-41,72%) ha causato secondo Promotor perdite per il settore arrivate, per i primi sette mesi dell’anno, a 9,6 miliardi di euro di fatturato. Con l’erario che, soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, ha accusato un minor gettito di 2,1 miliardi di euro.
  • Exor, accordo con Covéa
La holding della famiglia Agnelli, Exor, ha raggiunto un’intesa con il gruppo francese Covéa (Covéa nei mesi scorsi aveva rinunciato all’acquisizione di PartnerRe da Exor), che investirà 1,5 miliardi di euro insieme alla stessa Exor in un veicolo gestito da PartnerRe.
  • Moneyfarm, il nodo pensioni
Da un sondaggio condotto da Moneyfarm, società di gestione del risparmio con approccio digitale, su un campione di circa 1.380 investitori residenti in Italia, l’80% degli intervistati ha considerato la volatilità sui mercati degli ultimi mesi un’opportunità e non un rischio mentre un nodo da sciogliere rimangono le pensioni.

  • Exor e Covea, la pace vale 1,5 miliardi di investimenti

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  • COVID-19: Miliardi di costi sanitari a lungo termine in anticipo
Alla fine di marzo, Laura Gross, 72 anni, si stava riprendendo da un intervento alla cistifellea a Fort Lee, New Jersey, quando si è ammalata di nuovo. La sua diagnosi è stata COVID-19. Quattro mesi dopo, questi sintomi rimangono. Gross vede un medico di base e specialisti tra cui un cardiologo, un pneumologo, un endocrinologo, un neurologo e un gastroenterologo. “Da aprile ho mal di testa. Non ho mai smesso di avere una temperatura bassa”, ha detto. Con la crescente evidenza che alcuni sopravvissuti di COVID-19 devono affrontare mesi, o forse anni, di complicazioni debilitanti, gli esperti sanitari stanno iniziando a studiare i possibili costi a lungo termine.
  • Allo studio una tassazione straordinaria sulle assicurazioni complementari malattia

Gli assicuratori sanitari hanno risparmiato 2,6 miliardi di euro di rimborsi durante la crisi sanitaria. Il governo sta cercando di recuperare una parte di questo importo attraverso un contributo una tantum.
  • Un lungo braccio di ferro tra Stato e assicurazioni
La nuova tassa su cui il governo sta lavorando per gli assicuratori sanitari complementari che hanno risparmiato durante il periodo di contenimento è solo l’ultimo episodio di un lungo di braccio di ferro che ha impegnato le autorità e il settore assicurativo,
molto rapidamente accusato di non aver partecipato pienamente al salvataggio di
l’economia. “L’assicurazione deve far parte di questa mobilitazione economica, vigilerò”, ha detto Emmanuel Macron a metà aprile. Gli assicuratori potrebbero presto avere un’altra opportunità di contribuire allo sforzo: lo Stato deve schema a breve del suo piano di sostegno in fondi per le aziende. Gli assicuratori potrebbero partecipare al suo
finanziamento.