di Andrea Giacobino

Nonostante l’andamento borsisistico, il «salottino del Nord Est» continua a puntare su Assicurazioni Generali per altri 10 anni. Qualche giorno fa, infatti, a Vicenza nello studio del notaio Giovani Muraro si è svolta un’assemblea straordinaria di Ferak, il veicolo che detiene circa l’1,2% del Leone di Trieste, controllato dalla famiglia Amenduni tramite Acciaierie Valbruna con il 33,5%, Palladio Finanziaria e Finanziaria Internazionale (Finint) con il 23,8% ciascuno, Veneto Banca con il 9,9% e la famiglia Zoppas con il 3% circa.

La riunione ha deliberato, con l’astensione di Veneto Banca, di estendere la durata della società, il cui termine sarebbe scaduto a fine del prossimo dicembre, al 31 dicembre 2026 e ciò, ha spiegato il presidente Maurizio Amenduni perché lo scioglimento non è«opportuno alla stabile valorizzazione dell’investimento finanziario attualmente in essere». Di più «il consiglio è stato confermato in questo senso dal parere espresso da un esperto indipendente, il professor Leonardo Etro della Sda Bocconi». Ma l’assemblea è servita anche ad abrogare il divieto contenuto nell’articolo 7 dello statuto relativo al possesso di partecipazioni superiori al 49,9% del capitale anche ove tale soglia sia superata tramite la conversione di strumenti finanziari partecipativi (sfp) sottoscritti dai soci. Infine sono stati introdotti tre ulteriori periodi annuali di conversione degli stessi sfp: il totale è ora di quattro «finestre» annuali anziché la sola fino a ieri prevista «e ciò al fine di ottenere una maggiore elasticità per l’esercizio dei propri diritti da parte dei titolari degli strumenti».

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