di Lucio Berno

La risposta è sì. Infatti la Cassazione ha fornito i presupposti per l’obbligo dell’intervento del Fondo di Garanzia.

La sezione lavoro della Cassazione con la sentenza n. 8072/2016 (che si allega) lo ha affermato con una pronuncia sul caso di alcune dipendenti di una società (una s.a.s) che hanno deciso di portare in giudizio il fondo di garanzia dell’Inps per vederlo condannare al pagamento del Tfr, oltre agli ultimi stipendi dovuti a causa alla cessazione del rapporto di lavoro e della morte dell’unico socio accomandatario.

Mentre la Corte d’appello aveva rigettato la domanda proposta dalle dipendenti la Cassazione invece ha accolto le loro richieste e cassato la sentenza in base al principio di diritto:

“In caso di insolvenza del datore di lavoro non soggetto alle disposizioni della legge fallimentare, qualora il lavoratore agisca, ai sensi dell’art. 2 della legge 29 maggio 1982, n. 297, nei confronti del fondo di garanzia per ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto gravante sull’eredità giacente, presupposto per l’obbligo di intervento del fondo sono a) l’esistenza e la consistenza del credito risultante da un titolo anche giudiziale, che il lavoratore ha l’onere di precostituire, e b) l’insufficienza del patrimonio ereditario, che può considerarsi provata, oltre che con l’esperimento infruttuoso dell’esecuzione o con lo stato di graduazione dei crediti predisposto dal curatore dell’eredità giacente, anche con la dichiarazione del curatore dell’insufficienza delle garanzie patrimoniali del debitore e dell’impossibilità di procedere alla liquidazione concorsuale per incapienza dell’attivo”.

Direi che forse è il caso di leggere la sentenza per intero …  di grande interesse !!!

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