di Carlo Giuro
Le Autorità di Vigilanza, anche in ambito internazionale, prestano sempre maggiore attenzione al tema della tutela del consumatore. E la Covip dedica ai reclami un ampio approfondimento nell’ultima Relazione annuale. Quali sono le principali evidenze? Innanzitutto si reclama leggermente di più: nel corso del 2015 i reclami pervenuti ai fondi pensione sono stati 6.038, con un’incidenza media sul numero di iscritti a fine anno pari allo 0,9 per mille, in aumento rispetto allo 0,7 per mille del 2014. La percentuale di reclami sul numero di iscritti è più elevata per i fondi pensione preesistenti, per i quali è pari all’1,9 per mille, in aumento rispetto al 2014 (era lo 0,8 per mille). L’incremento è tuttavia ascrivibile a soli tre fondi, in relazione a tre distinte situazioni venutesi a determinare nel corso dell’anno.

Per le altre tipologie di fondi la percentuale di reclami sul numero di iscritti è pari allo 0,2 per mille per i fondi pensione negoziali, allo 0,9 per mille per i fondi pensione aperti e all’1,3 per mille per i piani individuali pensionistici (pip). L’incidenza dei reclami sul numero di iscritti è aumentata per tutte le tipologie di forme pensionistiche complementari, con la sola eccezione dei negoziali. Quali sono i motivi di insoddisfazione? Dalla distribuzione in base all’area di attività cui afferiscono risulta che i reclami relativi alla gestione amministrativa sono pari a circa il 73% mentre quelli relativi alla gestione delle risorse, al funzionamento degli organi e alla raccolta delle adesioni si mantengono per ciascuna area inferiori all’1% a livello di sistema. Con l’eccezione dei fondi pensione preesistenti, continua invece a essere relativamente rilevante la quota di reclami relativi alla trasparenza, così come quelle riguardanti le prestazioni per trasferimento, riscatto e anticipazione. Quanto invece alle prestazioni pensionistiche, si registra un significativo incremento dei reclami nel settore dei preesistenti anche se va sottolineato come l’intera quota è tuttavia riconducibile a un unico fondo. Sul fronte invece degli esposti presentati direttamente alla Covip su presunte criticità, irregolarità o anomalie rilevate nel funzionamento dei fondi, questi nel 2015 sono stati 802 contro 465 del 2014, di cui 88 relativi ai fondi negoziali, 94 ai fondi aperti, 347 ai pip, 226 riguardanti i fondi preesistenti e 47 relative a pip di vecchia generazione e altri prodotti assicurativi. Gli esposti relativi ai fondi pensione preesistenti comprendono quelli cosiddetti seriali, cioè analoghi per forma e contenuto, relativi a due fondi.

Cumulando le situazioni replicate, il numero degli esposti dei fondi preesistenti si attesta a 83 e quello degli esposti totali a 659, comunque in crescita rispetto al 2014. Continua poi a essere non marginale il numero di esposti riguardanti prodotti assicurativi non di competenza della Covip (pip vecchi e altri prodotti assicurativi), sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno (erano 50). La verifica circa la natura del prodotto assicurativo oggetto dell’esposto non è tuttavia sempre agevole, sottolinea l’Autorità di Vigilanza, perché spesso gli stessi esponenti non sono in grado di operare correttamente la distinzione. Proseguendo nella disamina, la maggior parte degli esposti relativi ai fondi pensione negoziali ha riguardato profili connessi agli omessi o ritardati versamenti contributivi da parte dei datori di lavoro e ai conseguenti comportamenti dei fondi nonché le criticità afferenti all’esercizio delle prerogative individuali da parte degli aderenti.

A quest’ultimo proposito, la Commissione segnala come, nella gran parte dei casi, le criticità hanno fatto riferimento a circostanze che avrebbero potuto trovare la corretta soluzione nella relazione diretta tra le parti, secondo il modello tracciato nelle disposizioni emanate dalla stessa Covip per la trattazione dei reclami. Per i fondi pensione aperti e per i pip, continua a costituire prevalente materia di segnalazione quella relativa alla trattazione delle richieste di anticipazione, riscatto e trasferimento: vengono lamentati tempi di espletamento delle pratiche eccessivamente lunghi e richieste di documentazione di non immediata evidenza quanto a necessità o utilità. Con riferimento ai fondi preesistenti poi vengono segnalate le lamentele riguardanti gli interventi operati da alcuni fondi allo scopo di ristabilire l’equilibrio attuariale, incidendo sulle prestazioni dovute agli iscritti. In qualche caso è stata oggetto di contestazione la rappresentatività, rispetto alla categoria dei pensionati, delle organizzazioni sindacali firmatarie di accordi che dispongono in materia di interventi di riequilibrio delle gestioni o di operazioni straordinarie di razionalizzazione dei fondi. (riproduzione riservata)

Covip in campo per prevenire le liti
La Covip esercita la propria attività attraverso un articolato sistema di vigilanza sui fondi pensione, che si compone di tre fondamentali aree. La prima è la la vigilanza cosiddetta documentale, fondata su un sistema organizzato di adempimenti, per controllare profili strutturali, organizzativi e funzionali e la situazione patrimoniale, economico-finanziaria e tecnico-attuariale. Nel mirino anche la correttezza e qualità delle informazioni diffuse agli aderenti e al pubblico. Ci sono poi le segnalazioni di vigilanza e statistiche: una rilevante quantità di dati e informazioni, acquisiti per via informatica con periodicità mensile, trimestrale e annuale. La terza gamba è rappresentata dagli accertamenti ispettivi in loco, finalizzati ad acquisire conoscenze e operare verifiche su sistemi, situazioni e processi che non è possibile controllare a distanza. Nel 2015 l’insieme delle attività svolte nell’ambito del sistema di vigilanza della Covip ha determinato circa 700 interventi di vigilanza, al fine di verificare il corretto andamento della gestione e correggere eventuali criticità riscontrate sulla base di evidenze documentali e dell’analisi dei portafogli di investimento. Nel numero sono compresi 140 interventi di verifica degli assetti dei fondi, nella forma dell’approvazione di modifiche statutarie e regolamentari e dell’esame delle modifiche oggetto di comunicazione. Sono stati acquisiti inoltre per via informatica i flussi periodici di segnalazioni di vigilanza e statistiche, quest’anno profondamente ridisegnati. I dati raccolti sono stati poi elaborati anche al fine di orientare un modello di vigilanza risk-based.
Su queste basi sono state realizzate articolate verifiche ispettive, che hanno riguardato 22 forme pensionistiche complementari e sono stati adottati 26 provvedimenti sanzionatori. Nell’ambito dei numerosi interventi, particolare rilievo continua ad assumere l’attività di vigilanza svolta in occasione delle operazioni di razionalizzazione, concentrazione e liquidazione delle forme pensionistiche complementari. (riproduzione riservata)

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