In uno scenario complesso, caratterizzato da un’elevata volatilità geopolitica e da una crescita ridotta dell’economia mondiale, SACE ha chiuso il primo semestre con nuove operazioni deliberate a 20 miliardi di euro (+36% rispetto ai primi sei mesi del 2015).

I  premi lordi sono saliti a 282,3 milioni di euro (+12%), mentre gli  oneri netti relativi ai sinistri crescono a 74,5 milioni di euro rispetto ai 33,4 milioni di euro del corrispondente periodo 2015.

I proventi da recuperi salgono a 150,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 31,1 milioni di euro del primo semestre 2015, soprattutto grazie ai crediti sovrani recuperati dall’Iran.

In calo del 42,6% il risultato della gestione tecnica, a 99,6 milioni di euro, principalmente per la variazione delle riserve tecniche (negativa per 230 milioni di euro)

Il risultato della gestione non tecnica, prevalentemente attribuibile al risultato della gestione finanziaria, si attesta a 83 milioni di euro, in calo rispetto ai 294,5 milioni di euro del 30 giugno 2015, mentre l’utile netto cala a 102,9 milioni di euro (-67%).

“Nell’attuale scenario di incertezza e di generale aumento dei rischi, abbiamo dimostrato di saper stare a fianco delle aziende in maniera sempre più efficace e di supportare lo sviluppo del Made in Italy nel mondo, aumentando significativamente i volumi garantiti per attività di export e internazionalizzazione – ha dichiarato Alessandro Decio, amministratore delegato e direttore generale di SACE –. Dietro queste operazioni vi sono i prodotti dell’eccellenza italiana come macchinari, beni agroalimentari, tecnologie e servizi ad alto valore aggiunto venduti dalle imprese con il nostro supporto in 198 paesi. Nonostante il difficile contesto internazionale, la redditività e l’andamento tecnico si confermano molto positivi, seppur con un minor contributo della gestione finanziaria e un lieve aumento della sinistrosità.”

Relativamente alle nuove operazioni del semestre, si osserva un’accelerazione di tutte le linee di business. Le attività a sostegno di export e internazionalizzazione, in particolare, sono cresciute del 70%, in termini di nuovi volumi assicurati. A fare da traino, le esportazioni verso Unione Europea, Americhe e Medio Oriente e Nord Africa. Crocieristico, Elettrico e Infrastrutture e Costruzioni sono stati i settori più dinamici del semestre. Anche la performance delle altre linee di business conferma il trend di crescita: sono infatti in aumento del 22% i volumi assicurati nei rami credito, cauzioni e altri danni ai beni, e del 32% il turnover delle attività di factoring.

Un supporto destinato ad aumentare ulteriormente nell’ambito del piano industriale 2016-2020 del Gruppo Cdp, che mette a disposizione delle imprese 63 miliardi di euro di risorse per attività di export e internazionalizzazione, attraverso la costituzione di un unico presidio per il supporto al Made in Italy che integrerà i servizi di SACE e SIMEST e le attività di export credit di Cdp.