Le aziende industriali sono attraversate da costanti ristrutturazioni di tutti i tipi (spesso scomparendo addirittura), con la conseguenza di continuare a ridimensionare gli organici dei dirigenti, che hanno ridotte possibilità di rientro in altre aziende, perché si vedono offrire proposte da quadro, da consulente esterno o da temporary manager.

 

Tutto questo si ribalta negativamente sui contributi da versare ai fondi previdenziali e sanitari integrativi, che vedono la riduzione del flusso finanziario in entrata con la necessità di stimolare la creatività e la ricerca di nuovi ricavi.

È questo il caso del Fasi, fondo sanitario integrativo a favore dei dirigenti di aziende industriali, che sviluppa la sua attività istituzionale a seguito di un accordo del 9/12/1981 tra la Confindustria e il sindacato dei dirigenti industriali Federmanager.

Il suo finanziamento proviene dai contributi a carico delle aziende (circa 2/3) e dagli iscritti (circa 1/3). Con la riduzione dei dirigenti in azienda viene, quindi, meno una percentuale significativa di entrate, soprattutto per la parte proveniente dalle imprese. Al Fasi non aderiscono importanti aziende, quali Enel, Eni, Rai, in quanto dotate di propri fondi sanitari.

Tuttavia la dimensione quantitativa del totale assistiti (dirigenti + familiari) di questo fondo è assolutamente rilevante: 305.661 persone. Inoltre, grazie a un accordo del 2008 tra Confindustria e Federmanager, è stato istituito FasiOpen al quale possono iscriversi le imprese che intendono garantire l’assistenza sanitaria integrativa ai propri lavoratori non dirigenti e ai relativi familiari. Ma altri ambiziosi programmi vengono indicati da Stefano Cuzzilla, presidente Fasi, che sta lavorando, tra l’altro ad aumentare le convenzioni per l’assistenza diretta con strutture sanitarie e medici specialisti: «È nostro obiettivo raggiungere al più presto il numero di 2 mila convenzioni per offrire ai nostri assistiti un servizio ancor più facilitato e di qualità, anche se l’assistenza indiretta, che ha un “nomenclatore-tariffario” tra i più avanzati esistenti, costituisce un’opzione fondamentale. In quest’area abbiamo anche una particolare curiosità: una convenzione indiretta con un istituto per la conservazione di cellule staminali, cui possono accedere con tariffe ridotte i nostri iscritti. Altri due progetti troveranno attuazione quest’anno: My Fasi e un nuovo piano sanitario di prevenzione. Il primo si traduce in una specie di carta di credito, che conterrà, oltre a tutti i dati identificativi dell’assistito, soprattutto la sua cartella clinica con tutte le tutele della privacy; mentre per le aziende un’analoga tessera conterrà tutti i dati amministrativi per singolo dirigente per la gestione del rapporto azienda-Fasi. È ovvia la riduzione dei costi e anche dei contatti Fasi-iscritto, che nel mio caso personale significa aver inviato finora 94 mila e-mail ai miei colleghi dirigenti. La prevenzione si articolerà su cinque aree di rischio patologico grave, per le quali sono previsti accertamenti preliminari per alcune fasce di età».

Infine, per gli stessi dirigenti iscritti al Fasi, tuttora in attività, è stata creata la Gestione separata di sostegno al reddito (Gsr) che offre mensilità aggiuntive alla liquidazione e possibilità di accedere al placement presso aziende specializzate convenzionate, qualora diventassero disoccupati.