di Valerio Testi
Via libera di Banca d’Italia alla trasformazione di Cgm Italia sim in sgr. Per Azimut (cui Cgm fa capo) rappresenta l’ultimo passaggio nel processo di riorganizzazione volta a escludere il gruppo dall’applicazione della direttiva Crd IV, allineandolo, riporta una nota della società, agli altri player internazionali. Tra le conseguenze più significative c’è il fatto che il patrimonio di vigilanza si calcolerà solo su base individuale a livello delle sgr e della compagnia di assicurazione, con conseguente liberazione di gran parte del patrimonio, che sarà pienamente disponibile.

«Come previsto, siamo riusciti a ottenere quest’ultima parte di autorizzazione nel giro di poche settimane», è stato il commento del numero uno di Azimut , Pietro Giuliani, «e possiamo quindi accantonare l’approfondimento dell’ipotesi di trasferimento di sede all’estero, dedicandoci a rendere operativa la riorganizzazione del gruppo». Considerati i tempi tecnici, il gruppo del risparmio gestito quotato a Piazza Affari (ieri il titolo ha chiuso in rialzo del 2% a quota 20,15 euro) a questo punto conta di concludere nel quarto trimestre di quest’anno il processo che porterà all’esclusione del gruppo dall’applicazione della Crd IV e alla distribuzione del restante dividendo pari a 1 euro per azione. Una prima tranche di 0,5 euro è stata staccata invece lo scorso 23 maggio. (riproduzione riservata)
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