di Anna Messia
Inizia a prendere forma il piano d’azione dell’Ania messo a punto dal nuovo presidente Maria Bianca Farina. Dopo settimane di confronto e riflessioni con il settore, è stato delineato ed è pronto per essere discusso in sede plenaria il programma di governo della prima presidente donna nella storia dell’associazione degli assicuratori. Oggi è prevista la riunione del consiglio direttivo, l’organo più ampio dell’associazione, che secondo la nuova governance, avviata a dicembre scorso, è composto da 30 assicuratori che sono ora chiamati a votare il piano industriale.

I dettagli del programma saranno definiti nei prossimi mesi, ma la cornice entro la quale si muoverà la nuova Ania è chiara. L’intenzione di Farina è rilanciare il ruolo delle assicurazioni nel sistema economico e sociale italiano, oltre che in sede europea. Una volontà che Farina, che è anche amministratore delegato di Poste Vita e Poste Assicurata, aveva già anticipato agli MF-MilanoFinanza Insurance Awards dello scorso 10 maggio, dove è stata premiata come assicuratore dell’anno. «In Italia non è a tutti chiaro quanto le assicurazioni siano importanti e siano al centro del sistema economico», aveva sottolineato. «Possono essere complementari al sistema pubblico nella sanità e nel welfare e con i risparmi di lungo periodo che gestiscono possono svolgere un ruolo fondamentale per gli investimenti nell’economia reale».

Ma il riassetto dato da Farina all’associazione passa anche per una nuova organizzazione dell’Ania, in cui le singole imprese potranno avere un ruolo più attivo nella vita associativa e in cui non sarebbe più prevista la figura di un direttore generale, incarico ricoperto dal 2012 da Dario Focarelli, che in precedenza era stato anche capo economista dell’Ania. Il nuovo piano prevedrebbe infatti la nascita di tre-quattro aree di competenza, che riporterebbero direttamente al presidente. Non solo.

Il nuovo assetto prevedrebbe anche la separazione delle banche dati dell’Ania dal resto dell’organizzazione. Un riassetto che avrebbe tra l’altro ha lo scopo di definire meglio il canone da richiedere alle assicurazioni non più iscritte all’associazione che continuano però a usare le informazioni statistiche elaborate dall’Ania. Il riferimento è in particolare a Unipol e Intesa Sanpaolo Vita. Anche se l’obiettivo di Farina resta ovviamente quello di ricucire lo strappo e riportare l’unità nell’associazione per darle ancora più forza. Traguardo che però, almeno nell’immediato, non sembra a portata di mano. (riproduzione riservata)
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