Nuovo blitz della Guardia di finanza nell’ambito dell’acquisizione del gruppo Fondiaria Sai da parte di Unipol. Ci sono state tra l’altro, perquisizioni nella sede di Unipol a Bologna e acquisizioni di materiale presso la Consob (che ha fornito «massima collaborazione»).

Nella vicenda sono indagati, con l’ipotesi di reato di aggiotaggio, Carlo Cimbri, a.d. di UnipolSai, Roberto Giay, a.d. di Premafin; Fabio Cerchiai, ex presidente del cda di Milano ass. e Vanes Galanti, passato presidente del cda di Unipol assicurazioni. L’accordo sulla fusione era stato firmato, dopo mesi di trattative, a metà del 2013.

All’epoca dei fatti, il cda di FonSai, presieduto da Jonella Ligresti, aveva deciso di proseguire sulla strada dell’accordo, senza esplorare eventuali alternative, ma aveva dato mandato all’a.d., Emanuele Erbetta e al d.g., Piergiorgio Peluso, di negoziare un miglioramento dei concambi prospettati da Unipol. Inoltre, sulla base del prezzo di emissione delle nuove azioni della holding presieduta da Giulia Ligresti (0,195 euro) nell’ambito dell’aumento di capitale riservato da 400 milioni, aveva valutato ciascuna azione FonSai 3,38 euro, superiore agli 1,05 euro riconosciuto dalla borsa all’epoca dei fatti, ma inferiore ai 3,95 euro presi come riferimento da Premafin per l’impairment necessario ad approvare il bilancio 2011.

Secondo gli inquirenti, i valori dei concambi delle azioni, al momento delle fusioni, sarebbero stati valutati in modo errato e questo avrebbe comportato significative alterazioni dei prezzi delle azioni.

Il nodo dei concambi era già apparso nell’ambito di un interrogatorio reso da Fulvio Gismondi, all’epoca dei fatti attuario di FonSai, davanti ai pm di Milano. In quell’occasione, secondo Gismondi, Piergiorgio Peluso (all’epoca d.g. di FonSai) si dimise dal suo incarico per il timore di essere coinvolto in un illecito.

In una nota, UnipolSai ha auspicato tempi brevi per la conclusione delle indagini condotte dalla procura di Milano. La società si è detta certa che le indagini «confermeranno l’assoluta correttezza e trasparenza dell’operato del gruppo Unipol». Ha tuttavia stigmatizzato che la notizia delle indagini «sia divenuta di dominio pubblico a borsa aperta, con immediati, conseguenti e gravi impatti sul corso dei titoli del gruppo Unipol».

A fine giornata, Unipol ha chiuso a 4,17 euro, -7,33%, UnipolSai a 2,27 euro, -3,80%.

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