di Luca Gualtieri

Tutto come previsto all’assemblea straordinaria del Monte dei Paschi. Ieri i soci della terza banca italiana si sono riuniti a Siena per deliberare l’aumento di capitale da 5 miliardi necessario per rimborsare i Monti bond e dare piena attuazione al piano industriale disegnato dall’amministratore delegato Fabrizio Viola.

La seduta (alla quale era presente il 34,77% del capitale) è proceduta senza intoppi e alla fine gli azionisti hanno approvato la ricapitalizzazione con una maggioranza superiore al 96% del capitale votante. «Torniamo a essere banca normale e risanata», è stato il commento del presidente Alessandro Profumo a margine dell’assemblea. In particolare a favore dell’aumento si è espressa il presidente uscente della Fondazione Mps (oggi azionista al 2,5%) Antonella Mansi: «Oggi la situazione dell’Ente, contrariamente al dicembre scorso, concorre a creare il giusto contesto perché la banca proceda con la necessaria tranquillità all’esecuzione dell’aumento di capitale. L’ente che rappresento», ha continuato Mansi, «ha operato e opererà come soggetto aggregante, nell’intento di individuare e mettere insieme investitori qualificati che agiscano, in una logica condivisa e di medio-lungo termine, a sostegno del rilancio della banca.
Preannuncio pertanto il nostro voto favorevole alla proposta di aumento di capitale per 5 miliardi». Del resto il voto favorevole della Fondazione era previsto dal patto parasociale sottoscritto con i nuovi azionisti Btg Pactual e Fintech sul 9% del capitale della banca e approvato nei giorni scorsi dalla Banca d’Italia.

Da parte sua, Viola ha contestualizzato la ricapitalizzazione sotto il profilo industriale e strategico: «Negli ultimi anni abbiamo dovuto adeguare verso l’alto la dimensione dell’aumento di capitale per rispondere a una serie di eventi interni ed esterni che hanno determinato questo bisogno. Il primo è stato il restatement del bilancio per le vicende dei derivati, ma non dobbiamo dimenticare gli accantonamenti sui crediti per 5,4 miliardi, gli eventi esterni come la recessione subita dall’economia italiana nel 2012 e nel 2013 e la necessità espressa dalle Autorità di alzare i requisiti prudenziali», ha spiegato Viola a Class Cnbc. Il banchiere ha anche annunciato la tempistica dell’aumento: «A giorni il prospetto informativo sarà in Consob per l’iter autorizzativo. Il nostro obiettivo è far partire la ricapitalizzazione nella prima parte del mese di giugno per completarla nella prima parte del mese di luglio», ha detto Viola. L’ad ha invece escluso con forza altre ricapitalizzazioni: «Abbiamo un piano che non prevede aumenti di capitale, ma il rimborso totale, entro 2017, dei Monti bond. Quindi escludo questa prospettiva». Parole di soddisfazione sono state spese da Profumo al termine dell’assemblea: «È lusinghiero che si pensi alla banca come soggetto attivo che sta sul mercato. Io per ora ho un solo obiettivo per Mps», ha aggiunto Profumo rivolgendosi ai cronisti. «Voglio che i clienti la consiglino agli amici, ai conoscenti. Se facciamo questo, poi la banca può giocare qualsiasi tipo di partita, ma prima dobbiamo raggiungere questo obiettivo». E su un eventuale nuovo mandato dopo la scadenza di quello attuale nella primavera del 2015: «So solo che io scado l’anno prossimo», ha tagliato corto Profumo ricordando però che Fintech e Btg Pactual potrebbero presto nominare i propri rappresentanti in cda. Oltre alla Fondazione, in assemblea erano presenti anche gli altri azionisti rilevanti Axa con il 3,72%, BlackRock al 3,23% e JP Morgan con il 2,53% al servizio del prestito Fresh.

Intanto nel mondo politico senese è entrata nel vivo la partita per il rinnovo della deputazione amministratrice della Fondazione e del presidente dopo il passo indietro di Mansi. Per la nomina c’è tempo fino al 9 luglio, cioè un mese dopo l’approvazione del bilancio 2013, e per il momento sta prendendo quota l’ipotesi di una soluzione interna come Camilla Dei o Enrico Totaro. Sul fronte borsistico infine l’avvicinarsi della maxi ricapitalizzazione ha frenato il titolo Mps che ha perso il 2,45% a 21,46 euro. (riproduzione riservata)