di Anna Messia
Talent Garden, la più grande piattaforma europea di coworking per start-up e talenti dell’innovazione, sbarca a Roma grazie alla partnership con Poste Italiane . Nata nell’incubatore Digital Magics (che è ora socio del progetto al 28%), la rete di Talent Garden (gestita dal giovanissimo co-fondatore, il bresciano ventiseienne Davide Dattoli) lavorerà a Roma dell’ufficio postale in zona Prati.

Si tratta di «uno spazio di ricerca e innovazione dove i talenti del digitale potranno contaminare le esperienze, progettare, realizzare e sperimentare soluzioni innovative», eventualmente anche da «applicare al business di Poste Italiane », ha spiegato ieri l’amministratore delegato di Poste Italiane , Francesco Caio. Un progetto, ha spiegato il numero uno del gruppo postale, che rientra nell’attuazione del piano industriale. «Talent Garden non è uno spot per dire che siamo nel digitale», ha sottolineato Caio, ma un passo concreto verso «l’investimento di 3 miliardi di euro in innovazione previsto dal piano industriale che guarda al 2020 presentato con la quotazione del gruppo (lo scorso ottobre, ndr)».
L’intenzione di Caio sembra essere cercare idee nuove che possano supportare la crescita del gruppo, dalla logistica ai pagamenti e ai risparmi. «Ci servono idee nuove», possono esserci «contaminazioni» anche con le cinque start-up che già lavorano nel Talent Garden di Roma, e per gli altri progetti che qui potranno nascere: «Dobbiamo porci con umiltà all’ascolto di chi ha idee per l’innovazione», ha aggiunto.

Ieri Caio, intervenendo a SkyTg24, ha anche aperto alla partecipazione di Poste al fondo Atlante che, secondo il piano del governo, dovrebbe sostenere le ricapitalizzazioni bancarie e alleggerire gli istituti dai non performing loan. Intervento che potrebbe avvenire tramite la compagnia del gruppo, Poste Vita. «Atlante è un’opportunità di investimento e Poste Vita è alla ricerca di allocazioni per i suoi fondi, il fondo Atlante potrebbe configurarsi un’opportunità». Caio ha ricordato che «è in atto un dialogo con le compagnie assicurative per capire come configurare il fondo Atlante come opportunità di investimento per le assicurazioni». Al tavolo sono in sei (oltre a Poste Vita, Generali , Axa , Allianz , Unipol e Cattolica) e oggi sono attesi i primi cda per il via libera gli interventi. Poste Vita potrebbe rivelarsi il sottoscrittore più convinto, mentre Generali avrebbe dato disponibilità a investire fino a 200 milioni, più di Unipol . I più freddi sarebbero i francesi di Axa . (riproduzione riservata)
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