di Anna Messia

Generali ha emesso ieri bond subordinati per 1 miliardo di euro, ricevendo richieste. di cui l’87% dall’estero, per un importo più di sette volte superiore all’offerta.

L’operazione era attesa dal mercato visto che a fine aprile il ceo del gruppo, Mario Greco, aveva annunciato che Generali stava lavorando a un’emissione obbligazionaria che risolvesse la questione del bond ibrido da 500 milioni. Si tratta dei titoli sottoscritti da Madiobanca nel 2008, che l’Ivass ha ritenuto non più computabili tra gli strumenti a servizio del capitale. La questione valeva tre punti di margine di solvibilità (che a fine febbraio scorso era del 150%). Ieri Generali ha chiuso la questione con un successo forse al di là delle aspettative. Anche la dimensione dell’operazione è stata più grande di quanto si potesse immaginare visto che il gruppo assicurativo, sfruttando la fase positiva del mercato obbligazionario, ha optato per un’emissione da 1 miliardo, il doppio dei 500 milioni necessari a risolvere la questione dei titoli Mediobanca, e mettendo già fieno in cascina per rifinanziare interamente le emissioni obbligazionarie che arriveranno a scadenza a maggio 2015. «Complessivamente l’emissione porterà a un miglioramento dell’interest cover ratio del gruppo», hanno dichiarato ieri da Trieste, aggiungendo che ci sono già «le risorse necessarie a ottenere una riduzione netta del debito di 1 miliardo entro il 2014 e ha anche rifinanziato il debito senior in scadenza nel 2015 con uno strumento subordinato, di fatto riequilibrando il mix tra debito senior e subordinato».

Per quanto riguarda gli effetti su Solvency, l’operazione non solo consentirà di recuperare i tre punti percentuali del bond Mediobanca, ma ci sarà un aumento valutato dal mercato in ulteriori 1,5 punti, per un totale quindi di circa il 4,5% .

L’emissione è un’obbligazione subordinated Tier2, a 12 anni, che offre un rendimento di 225 punti base sopra il tasso midswap (2%), sceso dopo una prima indicazione, giunta in mattinata, di 250 punti base. Considerando che il prezzo di emissione è stato di 99,1 il rendimento della cedola sarà del 4,125%. Il rating atteso dell’obbligazione è invece Baa3 per Moody’ s, BBB+ per S&P, BBB per Fitch e BBB+ per AM Best. Inoltre l’emissione, che andrà a contribuire al calcolo del Tier 2 di Generali con le nuove regole di Solvency II, non è richiamabile e non prevede la possibilità di deferire del pagamento della cedola. Martedì la compagnia assicurativa, insieme ai lead manager Barclays, Mediobanca, Morgan Stanley, Ubs e Unicredit, aveva organizzato una conference call con gli investitori per spiegare le caratteristiche del bond.

L’ultima emissione di Generali risaliva al gennaio scorso, quando la compagnia aveva rifinanziato e ridotto il debito senior in scadenza nel 2014, collocando 1,15 miliardi di euro. Anche in quel caso, nonostante S&P avesse messo sotto osservazione la compagnia per un possibile declassamento, la società incassò una domanda superiore a 7 volte l’offerta. Questa volta non c’è più la scure di S&P, che come noto a marzo scorso ha confermato il giudizio A-, e l’operazione è stata ancora un successo. (riproduzione riservata)